vaiolo delle scimmie
Il Ministero della Salute conferma che in Italia non ci sono casi del nuovo ceppo di Mpox. Rafforzati i controlli diagnostici e pianificate strategie preventive.

Roma, 18 agosto 2024 – Il Ministero della Salute ha confermato che, al momento, non sono stati rilevati casi del nuovo ceppo di Mpox (noto anche come vaiolo delle scimmie) in Italia. Tuttavia, in un contesto di crescente attenzione internazionale, le autorità sanitarie italiane hanno deciso di rafforzare la rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale.

La dichiarazione del Ministero della Salute

“La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox”, ha dichiarato Mara Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute. “I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise”.

Campitiello ha inoltre aggiunto che il Ministero della Salute ha attivato i canali operativi con AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e ISS (Istituto Superiore di Sanità) per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio, nel caso in cui lo scenario epidemiologico dovesse cambiare.

“Contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale”, ha spiegato.

Vaiolo delle scimmie (Mpox): cos’è e quali sono i sintomi

Il vaiolo delle scimmie, noto come Mpox, è una malattia virale zoonotica causata dal virus Mpox, appartenente alla famiglia degli Orthopoxvirus, la stessa del virus del vaiolo umano.

Anche se più raro e meno grave rispetto al vaiolo umano, il vaiolo delle scimmie può causare sintomi significativi e richiedere un’attenzione medica.

Il virus è stato identificato per la prima volta negli esseri umani nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo e da allora sono stati riportati casi sporadici in diverse regioni del mondo.

I sintomi principali del Mpox includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, affaticamento, linfonodi ingrossati e un’eruzione cutanea che progredisce da macchie a vescicole, spesso localizzate su volto, mani e piedi.

La malattia può essere più grave nei bambini, nelle donne in gravidanza e nelle persone immunocompromesse.

Trattamento e prevenzione del Mpox

Attualmente, non esiste un trattamento specifico per il vaiolo delle scimmie, ma i sintomi possono essere gestiti con cure di supporto. In alcuni casi, l’uso di antivirali come il tecovirimat, approvato specificamente per l’uso contro il virus del vaiolo, può essere considerato.

La vaccinazione contro il vaiolo umano offre una certa protezione contro il Mpox, e per questo motivo, in alcuni paesi, le campagne di vaccinazione sono state estese per includere le popolazioni a rischio.

Le ultime raccomandazioni dell’OMS e il contesto globale

Secondo le ultime informazioni diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il monitoraggio globale del Mpox è stato intensificato a causa della comparsa di nuovi ceppi in diverse regioni del mondo. L’OMS ha esortato i paesi a mantenere alta la guardia e a garantire una rapida risposta in caso di focolai.

In questo contesto, il Ministero della Salute italiano ha dichiarato che la scorta nazionale di vaccini è sufficiente a garantire il fabbisogno attuale, e che è in corso la stesura di una nuova circolare informativa per le Regioni, destinata sia alla popolazione generale che agli operatori sanitari nei siti di frontiera.

“Inoltre – conclude Campitiello – è in corso la valutazione dell’istituzione di un tavolo interministeriale per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato”.

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