Un pensionato di 75 anni, originario di Olbia, ha recentemente subito un trapianto di fegato in emergenza nazionale dopo un grave avvelenamento causato dal consumo di Amanita phalloides. Le sue condizioni si erano aggravate in modo preoccupante, fino a richiedere il trasferimento in Rianimazione a Cagliari, dove è stata diagnosticata una necrosi epatica acuta con insufficienza d’organo irreversibile. L’intervento, eseguito all’ospedale Brotzu, rappresenta un esempio eccellente di collaborazione tra strutture sanitarie e istituzioni a livello nazionale.
Il caso critico e il trasferimento in rianimazione
L’anziano era stato ricoverato in condizioni critiche dopo un episodio di avvelenamento da funghi, in particolare da un tipo altamente tossico, l’Amanita phalloides, noto per i suoi effetti devastanti sul fegato. Questo fungo mortale è spesso confuso con specie commestibili, il che lo rende particolarmente insidioso. Con l’aggravarsi della situazione, la necessità di un trapianto di fegato divenne non solo urgente, ma imprescindibile per la sopravvivenza del paziente.
La gravità della necrosi epatica e l’insufficienza d’organo hanno portato i medici a contattare immediatamente il Centro Nazionale Trapianti, per avviare la procedura di inserimento in lista d’attesa per un trapianto in super urgenza nazionale. Questa operazione ha messo in moto una serie di procedure standard, ma di fondamentale importanza, che hanno garantito che il paziente potesse ricevere un fegato in tempi brevi.
Coordinamento fra istituzioni e successo dell’intervento
Grazie alla rete capillare del Centro Nazionale Trapianti, diretto da Giuseppe Feltrin, è stata effettuata una ricerca rapida di un donatore. Nella notte tra sabato e domenica, è stata reperita un’unità epatica da un donatore deceduto in un’altra regione. Il Centro Regionale Trapianti della Sardegna ha quindi sollecitato un volo di Stato per il trasferimento dell’équipe chirurgica del Centro Trapianti dell’Arnas Brotzu, che doveva recarsi all’ospedale dove si trovava il donatore per effettuare il prelievo dell’organo.
Il trasferimento ha compreso anche l’attivazione di un volo dell’Aeronautica Militare, dimostrando così l’efficienza e il pronto intervento da parte delle autorità competenti. Domenica è stata una giornata cruciale per la vita del 75enne, quando ha avuto luogo l’intervento chirurgico, diretto dal dottor Fausto Zamboni, che ha guidato un’équipe di specialisti in un trapianto di fegato delicato e complesso.
Decisivi i ringraziamenti e l’efficacia della rete sanitaria
Terminato con successo l’intervento, il paziente è stato rapidamente trasferito dalla Terapia Intensiva al reparto di Chirurgia Epatopancreatica, dove ora è seguito da specialisti epatologi. Grazie a questo intervento tempestivo è stata salvata una vita umana, frutto di una rete di collaborazioni tra enti locali e nazionali.
L’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, ha espresso la sua gratitudine al Centro Nazionale Trapianti e a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo intervento cruciale. Il lavoro coordinato, sotto la direzione del dottor Lorenzo d’Antonio, ha dimostrato come un’efficace collaborazione tra vari livelli delle istituzioni possa portare a risultati strepitosi, come quello appena ottenuto, evidenziando l’importanza di reti di emergenza ben strutturate nella salvaguardia della salute pubblica.