Il 25 marzo 2025, al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, è stato eseguito un intervento chirurgico straordinario che ha segnato una pietra miliare nella lotta contro i tumori facciali. Un paziente, Massimiliano, ha subito un’operazione di asportazione e ricostruzione di un tumore che aveva invaso la metà destra del suo viso, un intervento che ha richiesto ben 14 ore di lavoro. Grazie all’utilizzo di tecniche avanzate, Massimiliano ha potuto riconoscere il proprio volto allo specchio e ha avviato un rapido recupero, tornando a parlare e alimentarsi in tempi brevi.
Il tumore che ha colpito Massimiliano
Massimiliano, un uomo che ha affrontato una lunga battaglia contro il tumore, ha visto la malattia partire dalla mascella e diffondersi rapidamente, coinvolgendo orbita, naso, seni paranasali e base del cranio. “Invadeva metà del mio viso”, ha dichiarato il paziente, che ha vissuto un intervento senza precedenti al Policlinico Sant’Orsola. I medici hanno descritto l’operazione come “un’impresa unica”, realizzando tre protesi personalizzate grazie a tecnologie moderne come la pianificazione chirurgica virtuale, la realtà aumentata e la stampa 3D. È stato eseguito anche un autotrapianto d’osso, fondamentale per la ricostruzione.
Il recupero di Massimiliano è stato sorprendente: dopo soli cinque giorni ha ripreso a parlare, e dopo 12 giorni ha cominciato a mangiare normalmente. Solo 15 giorni dopo l’intervento, il paziente è stato dimesso. La sua vista è rimasta inalterata e non sono previste ulteriori terapie, se non una riabilitazione mirata. Massimiliano ha espresso gratitudine per l’assistenza ricevuta, sottolineando l’importanza del supporto umano durante il suo percorso.
L’intervento innovativo
Il professor Achille Tarsitano, direttore della Chirurgia maxillo-facciale del Policlinico Sant’Orsola, ha descritto l’operazione come una risposta adeguata a un problema di grande entità. “Dopo aver eliminato la malattia, abbiamo ricostruito le strutture ossee con un intervento complesso e all’avanguardia”, ha affermato. La ricostruzione è stata realizzata con protesi su misura e un trapianto di osso prelevato dalla fibula del paziente, una tecnica che ha richiesto la collaborazione con il team di Chirurgia plastica guidato da Federico Contedini.
L’ospedale ha celebrato il successo di questo intervento, che rappresenta un traguardo significativo nel campo della chirurgia maxillo-facciale. Tarsitano ha evidenziato come l’uso di tecnologie 3D e realtà aumentata abbia aperto nuove frontiere per la chirurgia, permettendo di proporre soluzioni che rispettano la forma originale del volto. Questo sviluppo è il risultato di un progetto di ricerca avviato presso il Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell’Università di Bologna.
La tecnologia Cad-Cam in chirurgia
In Emilia Romagna, i progressi nella ricerca e nell’innovazione tecnologica sono accessibili a tutti, come ha sottolineato Massimo Fabi, assessore alle Politiche per la salute della Regione. “Il nostro sistema sanitario pubblico garantisce cure di alta qualità a chiunque ne abbia bisogno”, ha affermato, sottolineando l’importanza di queste tecniche per migliorare la vita dei pazienti.
La tecnologia Cad-Cam (Computer Assisted Design-Computer Assisted Manufacturing) ha rivoluzionato la pianificazione chirurgica, consentendo di progettare interventi personalizzati basati sulle immagini TAC del paziente. Grazie a programmi di pianificazione virtuale, i chirurghi possono creare guide di taglio in 3D, permettendo di realizzare protesi di alta precisione con materiali innovativi. Queste tecnologie hanno non solo migliorato la qualità degli interventi, ma anche ridotto i rischi di complicanze.
Dal 2012, la Chirurgia orale e maxillo-facciale del Policlinico Sant’Orsola è stata pioniera nell’uso di questa metodologia, impiantando circa 200 protesi personalizzate. Questo centro di eccellenza accoglie una significativa percentuale di pazienti provenienti da altre regioni, dimostrando il suo impegno nell’offrire cure all’avanguardia e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
