Sclerosi multipla: uno studio propone una vaccinazione personalizzata per la prevenzione

Una ricerca italiana propone una vaccinazione personalizzata contro la sclerosi multipla, evidenziando il legame tra il virus di Epstein Barr e la malattia per migliorare la prevenzione.

Una recente ricerca condotta in Italia offre nuove prospettive per la prevenzione della sclerosi multipla attraverso una vaccinazione personalizzata. Questo studio, coordinato dal Centro Sclerosi Multipla dell’Università Sapienza di Roma e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea, è stato pubblicato il 7 aprile 2025 sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) ed è stato finanziato dall’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.

Il legame tra virus di Epstein Barr e sclerosi multipla

La ricerca ha evidenziato un legame causale tra il virus di Epstein Barr (EBV) e la sclerosi multipla (SM). Secondo i ricercatori, questa scoperta apre nuove opportunità non solo per il trattamento, ma anche per la prevenzione della malattia. Il virus EBV, che infetta oltre il 90% della popolazione adulta senza causare effetti collaterali significativi, rappresenta una sfida per la vaccinazione di massa. La recente pandemia di Covid-19 ha dimostrato quanto possa essere difficile ottenere l’accettazione di un vaccino tra la popolazione.

Lo studio condotto dalla Sapienza ha rivelato che alcune varianti del virus EBV interagiscono con i geni predisponenti alla sclerosi multipla, aumentando il rischio di sviluppare la malattia. Questa scoperta suggerisce che una vaccinazione selettiva, rivolta a coloro che presentano le varianti più rischiose del virus, potrebbe essere una strategia efficace per ridurre le resistenze alla vaccinazione e garantire una protezione adeguata a chi ne ha maggiore necessità.

Implicazioni per la ricerca futura

Marco Salvetti, del Centro SM Sant’Andrea-Sapienza, ha dichiarato che i risultati dello studio aprono la possibilità di una vaccinazione mirata, che potrebbe limitare l’impatto della vaccinazione di massa e affrontare le preoccupazioni della popolazione. Rosella Mechelli, dell’Università Telematica San Raffaele di Roma, ha aggiunto che il legame tra il virus e la sclerosi multipla è specifico e non si riscontra in altre malattie autoimmuni analizzate, rendendo la ricerca ancora più rilevante.

Giuseppe Matarese, ordinario di immunologia e patologia generale all’Università Federico II di Napoli, ha sottolineato l’importanza di comprendere le cause della malattia per sviluppare terapie future. La direttrice della ricerca scientifica dell’AISM, Paola Zaratin, ha evidenziato che i risultati rappresentano una chiave per spiegare perché un’infezione così comune possa scatenare la sclerosi multipla solo in una ristretta percentuale di individui.

Verso una prevenzione primaria della sclerosi multipla

Questi risultati forniscono utili indicazioni per lo sviluppo di vaccini personalizzati contro il virus di Epstein Barr. L’AISM, insieme alla sua Fondazione, è da sempre impegnata nella ricerca eziologica della sclerosi multipla, considerata fondamentale per la prevenzione primaria della malattia. La ricerca continua a rappresentare un passo significativo verso una comprensione più profonda della sclerosi multipla e delle sue cause, aprendo la strada a strategie di prevenzione più efficaci.

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