Sciopero della fame per la fibromialgia: 30 giorni di lotta per il riconoscimento della patologia

Prosegue lo sciopero della fame per il riconoscimento della fibromialgia. Aisf e i pazienti chiedono l’inserimento nei livelli essenziali di assistenza.
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Prosegue da circa un mese lo sciopero della fame a staffetta promosso dall’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF) per sostenere il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante. Un’iniziativa che ha ricevuto il sostegno di cittadini, pazienti e volontari, determinati a non fermarsi fino a ottenere risposte chiare dalla politica.

“Abbiamo avuto un sostegno straordinario da tantissime persone, anche non affette da fibromialgia. Sono già in tanti ad aver dato la propria disponibilità per proseguire il digiuno fino a gennaio 2025,” ha dichiarato Giusy Fabio, vicepresidente di AISF. “Continueremo questa battaglia fino al riconoscimento della fibromialgia come patologia invalidante, tramite l’approvazione di un testo unico.”

Fibromialgia: una patologia ancora non riconosciuta

La fibromialgia è una sindrome cronica caratterizzata da dolore diffuso, affaticamento e disturbi del sonno, che colpisce milioni di persone in Italia. Nonostante l’impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, la patologia non è ancora riconosciuta ufficialmente tra le malattie invalidanti e non beneficia di un adeguato sostegno nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

L’ultimo sviluppo che potrebbe riaccendere il dibattito sull’inserimento della fibromialgia nei LEA è l’approvazione del decreto tariffe da parte della Conferenza permanente Stato-Regioni. Questo decreto rappresenta un passo avanti nel percorso di aggiornamento dei LEA, rimasti bloccati dal 2017, e potrebbe aprire uno spiraglio per includere la fibromialgia nelle patologie riconosciute.

Verso un aggiornamento dei LEA

“A dicembre 2020, la Commissione nazionale LEA ha avviato l’aggiornamento delle patologie riconosciute e sul tavolo è stato discusso anche il fascicolo relativo alla fibromialgia,” ha ricordato Fabio. “Sono state presentate opzioni di spesa e pacchetti di prestazioni per escludere il problema economico. Sappiamo che la fibromialgia è una delle patologie che potrebbe essere inserita nel prossimo aggiornamento. Ci auguriamo che il decreto tariffe possa accelerare questo processo, portando finalmente risposte ai cittadini.”

Un impegno condiviso

L’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, iniziata dopo la manifestazione del 29 ottobre a Roma, dimostra la determinazione dei pazienti e dei loro sostenitori. La partecipazione di persone non direttamente colpite dalla patologia evidenzia come il riconoscimento della fibromialgia rappresenti una battaglia di civiltà e giustizia sociale.

“Questa non è solo la nostra battaglia,” ha concluso Fabio. “È una lotta per tutte le persone che soffrono in silenzio. Continueremo fino a quando non otterremo ciò che è giusto: il riconoscimento di questa malattia e il sostegno necessario per chi ne è affetto.”

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