Fabrizio d’Alba, presidente di Federsanità Anci e direttore generale del Policlinico Umberto I di Roma, ha partecipato il 10 aprile 2025 all’evento “Salute e sanità, il doppio binario”, tenutosi presso il Palazzo dell’Informazione Adnkronos a Roma. Durante il suo intervento, d’Alba ha messo in evidenza un tema cruciale per il sistema sanitario italiano, sottolineando che le liste d’attesa non rappresentano la vera problematica, bensì un sintomo di un disequilibrio tra l’offerta di prestazioni e la domanda dei cittadini.
Le liste d’attesa come sintomo
Fabrizio d’Alba ha chiarito che le liste d’attesa non devono essere considerate come una patologia del sistema sanitario. Secondo il suo punto di vista, esse sono piuttosto un indicatore di un problema più profondo. “La malattia è rappresentata dallo squilibrio tra l’offerta di prestazioni e la domanda dei cittadini”, ha affermato. Questa dichiarazione mette in luce la necessità di un’analisi più approfondita delle dynamiche che regolano l’accesso ai servizi sanitari.
Interventi necessari per migliorare l’assistenza
Nel suo discorso, d’Alba ha evidenziato che le misure adottate fino ad ora si sono concentrate principalmente sull’aumento dell’offerta di prestazioni sanitarie. Tuttavia, ha sottolineato che è altrettanto importante affrontare il secondo elemento, ovvero la domanda di prestazioni. “Nel prossimo futuro, caratterizzato da un aumento della cronicità, sarà fondamentale intervenire sulla presa in carico del paziente“, ha spiegato. Questo approccio integrato, che include la gestione delle liste d’attesa, è visto come un passo necessario per migliorare l’efficienza del sistema sanitario.
Verso un sistema sanitario più efficiente
D’Alba ha messo in luce che la presa in carico dei pazienti avrà un impatto diretto sulla riduzione dei tempi di erogazione delle prestazioni. “È evidente che la presa in carico influirà sulla riduzione dei tempi di erogazione“, ha affermato, suggerendo che un sistema più reattivo e attento alle esigenze dei cittadini potrebbe contribuire a migliorare l’esperienza complessiva del paziente. Questo approccio richiede una ristrutturazione delle modalità di interazione tra pazienti e servizi sanitari, puntando su un’assistenza più personalizzata e tempestiva.
La riflessione di Fabrizio d’Alba si inserisce in un contesto più ampio, in cui è fondamentale ripensare l’organizzazione del sistema sanitario italiano per affrontare le sfide future, garantendo un accesso equo e tempestivo alle prestazioni sanitarie.
