Il 4 aprile 2025, un nuovo studio condotto dal Karolinska Institutet di Stoccolma ha rivelato risultati significativi riguardo all’obesità infantile. La ricerca, pubblicata sulla rivista Jama Pediatrics, sottolinea l’importanza di interventi precoci per modificare gli stili di vita di bambini e adolescenti affetti da obesità non grave. Implementando tali strategie, è possibile ridurre il rischio di mortalità prematura in età adulta fino al 90%, abbattendo anche le probabilità di sviluppare malattie come il diabete di tipo 2, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione.
Il messaggio degli esperti
Il messaggio è stato ripreso dagli esperti della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), che hanno organizzato la manifestazione “Bambini in piazza per la salute”, in collaborazione con l’Unione Italiana Sport per Tutti (UISP) e il supporto della Croce Rossa Italiana. L’evento si svolgerà il 5 aprile 2025 in quattro città italiane: Genova, Fano, Napoli e Messina, con l’obiettivo di sensibilizzare famiglie e giovani sull’importanza di uno stile di vita sano.
Interventi precoci per prevenire l’obesità
Valentino Cherubini, presidente della SIEDP e direttore della Diabetologia Pediatrica presso gli Ospedali Riuniti di Ancona, ha dichiarato che almeno il 40% dei bambini obesi continuerà a soffrire di obesità anche in età adulta, aumentando il rischio di mortalità nel lungo periodo. Le proiezioni per il 2030 indicano che si prevede che 235 milioni di bambini nel mondo saranno in sovrappeso o obesi, superando il numero di quelli colpiti da malnutrizione. In Italia, attualmente, il 10% dei bambini, circa 700.000 tra i 5 e i 15 anni, è affetto da obesità, con oltre 150.000 casi di obesità grave, di cui solo una minima parte è legata a difetti genetici.
Risultati significativi dello studio
Lo studio condotto dal Karolinska ha coinvolto 6.713 bambini e adolescenti, dai 6 ai 17 anni, che hanno partecipato a un programma di trattamento di tre anni per l’obesità. I partecipanti sono stati seguiti fino all’età di 30 anni per valutare l’efficacia delle strategie terapeutiche adottate. I dati raccolti tra il 1996 e il 2019 sono stati confrontati con quelli di una popolazione generale simile per sesso, età e area geografica. I risultati hanno mostrato che circa 1.070 bambini hanno risposto positivamente al trattamento, mentre 1.500 hanno perso peso sufficiente per non essere più considerati obesi.
Educazione e consapevolezza
Maria Rosaria Licenziati, segretario generale della SIEDP, ha evidenziato che una buona risposta al trattamento dell’obesità in età pediatrica ha portato a una riduzione significativa dei rischi di sviluppare diabete di tipo 2 (fino al 58% in meno), dislipidemia (69% in meno) e ipertensione (60% in meno) nel lungo termine. Inoltre, è stato registrato un calo del 58% nel ricorso alla chirurgia bariatrica tra i pazienti che hanno risposto bene al trattamento. La scoperta più sorprendente riguarda la mortalità: i bambini che hanno avuto una buona risposta al trattamento hanno mostrato un rischio di morte prematura inferiore dell’88% rispetto a coloro che hanno avuto una scarsa risposta.
Attività e iniziative per il futuro
La manifestazione “Bambini in piazza per la salute” si propone di educare le famiglie sull’importanza di adottare uno stile di vita sano per prevenire obesità e sovrappeso. Licenziati ha sottolineato che spesso le famiglie tendono a sottovalutare il problema, sia per mancanza di consapevolezza sia perché si sentono sole nell’affrontare una situazione complessa. L’obiettivo dell’iniziativa è comunicare ai genitori che non sono soli e che, attraverso una corretta alimentazione e un’attività fisica regolare, è possibile migliorare l’aspettativa di vita futura dei propri figli.
Durante l’evento, saranno offerte visite gratuite ai bambini e distribuite guide pratiche per migliorare l’alimentazione e l’attività motoria, con suggerimenti per creare una “palestra fai-da-te” utilizzando materiali riciclati. La SIEDP ribadisce che non è mai troppo tardi per intervenire con uno stile di vita sano, soprattutto quando l’obesità non è ancora grave.
