L’argomento del suicidio medicalmente assistito continua a sollevare forti emozioni e opinioni in Friuli Venezia Giulia, dove le aziende sanitarie regionali hanno registrato diversi casi dal 2020. Questo articolo analizza le richieste e le procedure attuate dalle diverse Aziende sanitarie universitarie, usando i dati forniti dall’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi. Un tema delicato che tocca sfere etiche, legali e sociali, e che necessita di essere esplorato con attenzione.
Dati sui casi registrati dal 2020
Dal 2020, le Aziende sanitarie universitarie del Friuli Venezia Giulia hanno registrato un totale di cinque richieste di suicidio medicalmente assistito. In particolare, l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale ha documentato due casi, mentre l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina ha ricevuto tre richieste. Interessante è anche il dato che riguarda l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale, che non ha registrato alcuna richiesta in merito. Queste informazioni sono emerse durante una interrogazione in Consiglio regionale, nella quale l’assessore Riccardi ha fatto il punto della situazione.
I casi dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale
Per quanto riguarda i due casi segnalati dall’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale , Riccardi ha specificato che il primo caso ha visto la sua conclusione nel corso del 2023. Questo ha seguito una serie di incontri tra il sottogruppo del Nucleo etico per la pratica clinica e il direttore di Distretto, prima di essere affidato ai servizi territoriali. Nel 2024, l’Asufc ha ricevuto una nuova richiesta che è attualmente in fase di valutazione da parte della commissione tecnica competente. È importante sottolineare che nessuno di questi due casi ha richiesto l’intervento dell’autorità giudiziaria e non si sono verificate spese legali associate a queste pratiche, un aspetto che sottolinea la gestione interna di tali richieste.
Le istanze all’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina
Per quanto concerne le tre richieste presentate all’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina , queste sono datate 2022, 2023 e 2024. Le due richieste iniziali, presentate nel 2022 e 2023, hanno ricevuto un esito formale attraverso pareri espressi dalla Commissione medica di valutazione aziendale e dal Nucleo etico per la pratica clinica. La richiesta del 2024 è attualmente sottoposta a valutazione dalla Commissione, il cui esito sarà fondamentale per l’eventuale approvazione. Questa sequenza di eventi trae in considerazione le tempistiche e i requisiti previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019, che regolamenta tali pratiche.
Tempistiche e procedure di valutazione
L’assessore Riccardi ha chiarito anche le tempistiche associate a ciascuna delle istanze. In particolare, per la prima richiesta, il Tribunale di Trieste ha assegnato un termine di 30 giorni all’Azienda per accertare la sussistenza dei requisiti, scadenza che è stata puntualmente rispettata. Analogamente, anche per la seconda istanza, l’Asugi ha assegnato alla Commissione e al Nucleo per la pratica clinica termini di 30 giorni per la conclusione delle valutazioni necessarie, termine che è stato anch’esso osservato.
Nel caso della terza richiesta, Riccardi ha confermato che i medesimi termini sono stati adottati per la valutazione, con l’assegnazione della responsabilità alla Commissione, che ha rispettato le tempistiche, mentre la valutazione del Nucleo per la pratica clinica è attualmente in corso. Situazioni di questo tipo necessitano di grande attenzione e rispetto da parte delle istituzioni, non solo per la delicatezza del tema trattato, ma anche per il benessere delle persone coinvolte.
I dati e i processi in essere offrono uno spaccato della situazione in Friuli Venezia Giulia, sottolineando l’importanza di una procedura di ascolto e valutazione accurata e tempestiva, che possa garantire diritti e sensibilità per chi si trova in una situazione così complessa e dolorosa.