endometrriosi
La lotta contro l'endometriosi vede un importante avanzamento con l'introduzione di nuovi farmaci nella fascia A del sistema sanitario nazionale, offrendo sollievo economico e miglior accesso alle cure per le donne affette.

Roma, 9 aprile 2024 – Un annuncio significativo per le donne affette da endometriosi arriva con l’aggiunta di nuove specialità farmaceutiche nella fascia A del sistema sanitario nazionale. Questi farmaci, basati sul principio attivo Dienogest, sono ora rimborsabili, facilitando l’accesso alle terapie di prima linea per questa dolorosa condizione.

Jessica Fiorini, vicepresidente dell‘Associazione Progetto Endometriosi (A.P.E.), esprime grande soddisfazione per questo sviluppo: «Finalmente avremo accesso ad alcune cure senza pesanti oneri economici». Questo cambiamento rappresenta una vittoria significativa nella lunga lotta per un miglior accesso alle cure per le donne che soffrono di questa malattia cronica, che colpisce circa il 10% delle donne in età fertile in Italia.

L’importanza del supporto continuo nel trattamento dell’endometriosi

Nonostante il passo avanti, gli esperti rimangono cauti. Il professor Stefano Guerriero, clinico ostetrico e ginecologico all’Università di Cagliari, sottolinea: «È fondamentale che le pazienti continuino a seguire la terapia prescritta dal proprio ginecologo. Non tutte possono o devono assumere farmaci con dienogest».

Annalisa Frassineti, presidente dell’A.P.E., aggiunge: «La rimborsabilità di questi farmaci rappresenta un traguardo importante, ma non è l’unica sfida da affrontare». L’associazione si impegna a promuovere ulteriormente la ricerca per migliorare la diagnosi e il trattamento dell’endometriosi e a sostenere le donne offrendo loro supporto e informazioni.

Cos’è l’endometriosi?

L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che provoca sintomi severi come forti dolori mestruali, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, e dolori ai rapporti sessuali. È anche una causa comune di infertilità, colpendo circa il 35% delle donne affette.

La diagnosi di endometriosi è complessa e può richiedere tempo, con un ritardo diagnostico che va dai 5 agli 8 anni, impattando significativamente sulla qualità della vita delle pazienti. Per questo, l’informazione gioca un ruolo cruciale nell’aumentare la consapevolezza e nel promuovere la prevenzione.

Un impegno costante verso l’informazione e il supporto

L’A.P.E., attiva da 18 anni, continua a informare e a supportare le donne attraverso il suo sito web (www.apendometriosi.it), dove si possono trovare informazioni utili e partecipare a progetti nazionali per aiutare chi convive con l’endometriosi.

Questo progresso nel trattamento e nel supporto all’endometriosi non solo migliora l’accesso alle cure ma incoraggia anche un dialogo più aperto e informato sulla malattia, spingendo verso un futuro in cui l’endometriosi possa essere gestita con maggiore efficacia e meno ostacoli.

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