Papa Francesco e la facies hippocratica: Bassetti commenta il suo aspetto a Pasqua

La morte di Papa Francesco: il dottor Bassetti analizza il legame tra infezione polimicrobica, facies hippocratica e ictus cerebrale nella salute del Pontefice.

L’immagine di Papa Francesco, mostrata durante la benedizione Urbi et Orbi il 20 aprile 2025, ha suscitato diverse reazioni tra i medici, in particolare tra gli specialisti del settore infettivologico. Il dottor Matteo Bassetti, primario dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha condiviso le sue osservazioni sui social media, descrivendo come il volto del Pontefice apparisse segnato e sofferente, un chiaro esempio di quella che viene chiamata facies hippocratica. Questo aspetto, secondo Bassetti, è frequentemente osservato nei pazienti nelle ultime ore di vita, in particolare in situazioni di grave sofferenza.

Il viso di Papa Francesco e la facies hippocratica

Il 21 aprile 2025, alle 7.35, Papa Francesco è deceduto, e il dottor Bassetti ha sottolineato come il suo viso scavato e il colore grigio fossero indicatori di una condizione critica. “Quello è il volto che noi medici vediamo frequentemente poche ore prima della morte”, ha affermato. Bassetti ha spiegato che la facies hippocratica è un segno di grande sofferenza, spesso associato a stati di scompenso cardiaco o a gravi infezioni. Nel caso del Pontefice, si sospetta che un’infezione polimicrobica, che ha colpito i polmoni, abbia avuto un ruolo cruciale nel suo stato di salute compromesso.

Il medico ha descritto l’infezione come sostenuta da diversi agenti patogeni, tra cui funghi e virus, che hanno minato le forze di Papa Francesco. “Questa condizione ha avuto effetti evidenti sul suo aspetto”, ha detto Bassetti, evidenziando come i segni sul volto del Pontefice fossero chiari e preoccupanti. La gravità della situazione ha portato a riflessioni sulla natura della morte di Francesco, che secondo il direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, Andrea Arcangeli, è stata causata da un ictus cerebrale.

Il legame tra infezione e ictus

La relazione tra l’ictus e l’infezione pregressa è diventata un tema centrale nelle dichiarazioni del dottor Bassetti. Secondo il medico, è evidente che l’infezione polimicrobica che ha colpito i polmoni di Papa Francesco ha contribuito a una situazione di vulnerabilità che ha potuto portare all’ictus. “Il fatto che il Papa sia morto per una complicanza post-infettiva mi sembra lampante”, ha dichiarato all’Adnkronos Salute, suggerendo che la gravità dell’infezione avesse un impatto diretto sulla salute cerebrale del Pontefice.

Bassetti ha anche messo in discussione le motivazioni alla base della diagnosi ufficiale, affermando di non sapere su quali basi si fosse giunti alla conclusione che la morte fosse stata causata esclusivamente da un ictus. Ha ribadito che la grave insufficienza respiratoria causata dalla polmonite bilaterale pregressa e le complicazioni post-infettive devono essere considerate come fattori determinanti. “Se è stato un ictus, si è trattato di un ictus a genesi infettiva”, ha concluso.

Le implicazioni della salute del Pontefice

La condizione di salute di Papa Francesco, segnata da una immunodepressione e da una serie di problemi di salute pregressi, ha sollevato interrogativi sulla gestione della sua malattia. Bassetti ha richiamato l’attenzione sul fatto che il Pontefice era ancora dipendente dall’ossigeno al momento della sua morte, il che indica un quadro clinico complesso. La polmonite bilaterale multimicrobica, insieme ad altre patologie come l’ipertensione arteriosa e il diabete di tipo 2, ha certamente influito sulla sua capacità di recupero.

L’infettivologo ha infine sottolineato l’importanza di riconoscere i segni di sofferenza nei pazienti, come la facies hippocratica, per poter intervenire tempestivamente e comprendere meglio le dinamiche che portano a situazioni critiche. La morte di Papa Francesco, avvenuta in un contesto di salute già compromesso, pone interrogativi su come le complicazioni infettive possano influenzare la salute generale e portare a esiti fatali.

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