Papa Francesco e la causa del decesso: il legame tra polmonite e ictus

L’infettivologo Matteo Bassetti analizza le cause del decesso di Papa Francesco, evidenziando il legame tra infezioni e ictus, e le complicazioni sanitarie che ne sono derivate.

L’infettivologo Matteo Bassetti ha fornito chiarimenti sulle cause del decesso di Papa Francesco, avvenuto il 22 aprile 2025. Durante un’intervista con Adnkronos Salute, Bassetti ha evidenziato il legame tra le infezioni e il rischio di ictus, affermando che chi ha avuto o sta affrontando un’infezione ha un rischio cinque volte maggiore di subire un ictus. Queste dichiarazioni giungono in un contesto in cui diversi esperti hanno espresso opinioni discordanti riguardo alle cause della morte del Pontefice.

Le cause della morte di Papa Francesco

Il direttore delle Malattie infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova ha chiarito che la morte del Papa è stata causata da una serie di eventi legati alla sua salute compromessa. Bassetti ha spiegato che l’ictus cerebrale che ha colpito il Pontefice è stato strettamente correlato a un’infezione respiratoria complessa, aggravata da una serie di comorbidità. Secondo l’infettivologo, la patologia ictale si verifica quando una parte del cervello non riceve sufficiente sangue e ossigeno, causando danni ai tessuti cerebrali.

Bassetti ha sottolineato che, sebbene non sia possibile confermare con certezza le cause senza un’autopsia, che non verrà effettuata, ci sono evidenze scientifiche che supportano la correlazione tra infezioni e ictus. Ha citato studi pubblicati su riviste internazionali come “Stroke”, i quali dimostrano che le persone con infezioni hanno un rischio significativamente aumentato di ictus.

Il ruolo dell’infezione polmonare

L’infettivologo ha specificato che l’infezione polmonare di Papa Francesco presentava anche una carica fungina, con particolare riferimento all’aspergillus. Questo fungo ha la capacità di danneggiare i vasi sanguigni, inclusi quelli cerebrali, creando nuovi vasi che possono rompersi, contribuendo ulteriormente al rischio di ictus. Bassetti ha affermato che la morte del Pontefice è strettamente legata all’infezione respiratoria che lo ha colpito, evidenziando l’importanza di riconoscere tali legami per una migliore comprensione delle complicazioni sanitarie.

La sua analisi si è concentrata sull’impatto devastante che le infezioni possono avere sulla salute generale, specialmente in soggetti già vulnerabili come il Papa, che ha affrontato diverse problematiche di salute nel corso degli anni. L’infettivologo ha concluso ribadendo che la morte del Santo Padre è da considerarsi in un contesto di complicazioni derivanti dall’infezione, piuttosto che da fattori isolati o non correlati.

Reazioni e discussioni tra esperti

Le dichiarazioni di Bassetti hanno suscitato reazioni contrastanti nel mondo medico. Mentre alcuni esperti concordano con l’analisi fornita dall’infettivologo, altri hanno messo in discussione il nesso tra infezione e ictus, evidenziando la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno le dinamiche che hanno portato alla morte del Papa. Questo dibattito mette in luce l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione della salute, specialmente per pazienti con comorbidità.

Il caso di Papa Francesco ha riacceso l’attenzione sulle complicazioni sanitarie legate alle infezioni, aprendo la strada a nuove riflessioni sui protocolli di cura e gestione dei pazienti vulnerabili. La comunità scientifica continua a monitorare e discutere questi aspetti, nella speranza di migliorare le pratiche cliniche e la prevenzione delle malattie.

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