Papa e Associazione Italiana Ictus: “Senza TAC impossibile stabilire cause di morte”

La Italian Stroke Association avverte sulla necessità di informazioni accurate riguardo alla morte di Papa Francesco, sottolineando l’importanza di un approccio prudente nei media.

Il 25 aprile 2025, la Italian Stroke Association (ISA-AII), un’importante società scientifica italiana dedicata alla lotta contro l’ictus cerebrale e le malattie cerebrovascolari, ha rilasciato una nota in merito alla morte di Papa Francesco, avvenuta in seguito a un presunto ictus. Nella comunicazione, l’associazione ha sottolineato l’importanza di mantenere un approccio prudente nell’interpretazione delle informazioni diffuse dai media e delle dichiarazioni ufficiali. Il dottor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene della Città del Vaticano, ha indicato l’ictus cerebrale come causa del decesso, ma l’ISA-AII ha avvertito che senza dettagli clinici e diagnostici specifici, non è possibile formulare conclusioni definitive.

Necessità di informazioni accurate

La nota dell’ISA-AII ha enfatizzato la necessità di fornire informazioni accurate sulla patologia ictale, per evitare la diffusione di notizie errate. L’associazione ha esortato a rispettare la memoria del Pontefice e la sensibilità dei suoi fedeli, sottolineando che è fondamentale trattare tali argomenti con la dovuta delicatezza, in considerazione del dolore collettivo.

Tipologie di ictus cerebrale

L’ictus cerebrale, come riportato nella nota, è una condizione medica seria che si verifica a causa di un danno vascolare al cervello. Esso si distingue in due categorie principali: l’ictus ischemico, che rappresenta circa l’80-85% dei casi, è causato dall’occlusione di un vaso sanguigno, spesso a causa di un trombo o di un embolo. L’ictus emorragico, che costituisce il 15-20% dei casi, deriva dalla rottura di un’arteria cerebrale, provocando un’emorragia nel tessuto cerebrale.

Sintomi e conseguenze dell’ictus

I sintomi di un ictus si manifestano in modo repentino e possono includere la perdita di forza o sensibilità in un arto o su un lato del corpo, difficoltà nel parlare o nella comprensione del linguaggio, e asimmetria del volto, come la bocca storta. Nei casi più gravi, soprattutto in presenza di ictus emorragico, si possono verificare alterazioni dello stato di coscienza fino al coma.

Fattori di rischio e diagnosi

I fattori di rischio principali per l’ictus comprendono l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, la fibrillazione atriale e altre patologie cardiache. Questa condizione colpisce principalmente le persone anziane e fragili con patologie multiple. Per distinguere tra ictus ischemico ed emorragico, è fondamentale effettuare una tomografia computerizzata (TAC) cerebrale. Senza questo esame, l’ISA-AII avverte che è impossibile differenziare le due tipologie. Pertanto, in presenza di sintomi suggestivi di ictus, è cruciale contattare immediatamente il numero di emergenza 112 per essere trasportati al centro ictus più vicino, dove sarà possibile effettuare la diagnosi e avviare il trattamento più appropriato.

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