Nuove strategie di assistenza per le vittime di violenza di genere: l’iniziativa dell’Asl Roma 2

L’ASL Roma 2 lancia il progetto “Aiuto donna” per supportare le donne vittime di violenza, offrendo assistenza sanitaria e psicologica attraverso una rete integrata e un approccio multidisciplinare.
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In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, l’Asl Roma 2 ha lanciato un’importante iniziativa dedicata alla salute e all’assistenza socio-sanitaria delle donne vittime di violenza. Questo progetto, denominato ‘Aiuto donna‘, si basa sulle Linee guida per le aziende sanitarie e gli ospedali per il soccorso e l’assistenza alle donne maltrattate. Il programma si propone di adottare una procedura di prevenzione, contrasto e presa in carico delle vittime di violenza di genere, con un approccio multidisciplinare che tiene conto non solo delle diverse forme di violenza ma anche delle vulnerabilità dei soggetti coinvolti, tra cui i minori.

Struttura integrazione della rete sanitaria

L’Asl Roma 2 ha creato una rete tra le varie realtà sanitarie con l’intento di assistere in modo qualificato le donne che subiscono violenza. La rete intende funzionare come un filtro e un primo contatto con il Servizio sanitario nazionale, garantendo un’assistenza competente dal punto di vista sanitario e psicologico. Questa nuova iniziativa prevede protocolli sanitari specifici, nei quali operano professionalità differenziate a seconda della gravità dei casi e della tipologia di violenza da affrontare, che può variare da abusi psicologici a violenza fisica o sessuale. Ogni caso viene gestito tenendo conto delle specificità e delle esigenze del soggetto, dal primo contatto alla valutazione clinica e psicologica, fino alla segnalazione alle autorità competenti, rispettando scrupolosamente le normative vigenti e i codici etici delle professioni coinvolte.

Coinvolgimento di diverse professionalità

Il successo dell’iniziativa ‘Aiuto donna‘ si fonda su un approccio collaborativo che coinvolge molteplici attori, ognuno con un ruolo specifico. Partecipano al progetto pronto soccorso ospedalieri, unità operative dipartimentali per malattie di genere, genitorialità e salute mentale, così come unità pediatriche, neonatali e ginecologiche. La strategia prevede un allineamento con i servizi territoriali, le case della salute e altre forme di assistenza sociale. È fondamentale la collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i consultori familiari per garantire un’assistenza continua e adeguata, permettendo alle vittime di ricevere il supporto necessario in tutte le fasi del percorso di recupero.

Un fenomeno in aumento: l’importanza di interventi integrati

Negli ultimi anni, la violenza di genere è diventata un problema sempre più visibile nel nostro Paese, con un aumento dei casi di femminicidio e bullismo. Questa situazione ha attirato l’attenzione di istituzioni e legislatore, portando i Comuni, il Parlamento e le Regioni ad elaborare misure politiche di contrasto. Le violenze, spesso silenziose e invisibili, necessitano di interventi tempestivi e di una rete integrata di supporto. L’iniziativa dell’Asl Roma 2 rappresenta un passo significativo in direzione di una risposta più efficace e umana a un fenomeno complesso e sottostimato, con l’obiettivo di tutelare le vittime, offrendo loro un percorso di recupero che tenga conto degli aspetti sanitari, psicologici e giuridici.

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