In occasione del 57° Congresso Nazionale della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), il tema della vaccinazione è stato discusso non solo come strumento sanitario essenziale, ma anche come investimento economico strategico. Con una sessione “Meet the Expert”, esperti e ricercatori hanno approfondito l’impatto economico delle vaccinazioni, evidenziando come un aumento delle coperture vaccinali possa contribuire a ridurre costi e prevenire crisi sanitarie, come quella di morbillo, patologia per cui il rischio di epidemia è in crescita.
Il valore economico della vaccinazione
Durante la sessione, sono stati presentati i risultati dello studio ALTEMS, che ha evidenziato come l’aumento delle coperture vaccinali genererebbe benefici economici significativi. La Prof.ssa Roberta Siliquini, Presidente di SItI, ha ricordato come il valore delle vaccinazioni sia ormai ben consolidato: “L’abbassamento delle coperture ha portato a un aumento dei casi di morbillo, passando da circa 20 casi l’anno scorso a oltre 800 quest’anno. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione perché il rischio di un’epidemia, come quella del 2017, è purtroppo vicino.”
Lo studio ha quantificato l’impatto economico della mancata vaccinazione in termini di perdita di salute e incremento di costi, mostrando che l’implementazione di strategie vaccinali più efficaci potrebbe recuperare circa 9 miliardi e mezzo di PIL. Inoltre, si stima un risparmio di 560 milioni di euro in gettito fiscale e una riduzione di 2,9 miliardi nei costi indiretti, calcolati per le vaccinazioni non obbligatorie, come quelle contro il Papillomavirus, il Meningococco ACWY, l’Influenza, il Pneumococco, l’Herpes Zoster e il Covid-19.
Impatto sociale e sanitario delle vaccinazioni
L’aspetto sociale della vaccinazione è cruciale per evitare epidemie e per mantenere sotto controllo malattie altamente contagiose come il morbillo. La Dott.ssa Francesca Russo, del Coordinamento Interregionale della Prevenzione, ha sottolineato come le coperture vaccinali non siano solo un dovere di sanità pubblica ma anche un investimento per il futuro del Paese. Il rischio di epidemie rappresenta infatti una sfida che va oltre l’aspetto sanitario, influenzando anche il sistema economico e sociale.
Il Dott. Eugenio Di Brino, Ricercatore ALTEMS, ha sottolineato l’importanza di un approccio congiunto e innovativo per affrontare le carenze nelle coperture vaccinali: “Analizzando una porzione del Calendario vaccinale, elevando le coperture ai livelli minimi e ottimali abbiamo stimato un beneficio in termini di PIL di circa 9 miliardi e mezzo. Serve un impegno coordinato da parte delle istituzioni e dei cittadini, oltre a una gestione mirata delle risorse.”
Prospettive per la prevenzione vaccinale
I dati emersi durante il Congresso SItI suggeriscono l’urgenza di intensificare gli sforzi per migliorare le coperture vaccinali in Italia. Le autorità sanitarie, insieme alle istituzioni e alla popolazione, devono collaborare per rafforzare le strategie di prevenzione, così da migliorare la salute pubblica e ottimizzare le risorse economiche. Con l’attuazione del Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale 2023-2025, l’Italia mira a raggiungere coperture vaccinali che possano ridurre i rischi di epidemie e contribuire in modo positivo all’economia nazionale.