Il 19 marzo 2025, la Commissione Europea ha approvato l’uso di mirikizumab, un innovativo farmaco per il trattamento della malattia di Crohn in fase attiva da moderata a grave. Questa decisione rappresenta un passo significativo nella gestione della patologia, offrendo nuove opzioni terapeutiche per i pazienti che non hanno risposto adeguatamente ai trattamenti convenzionali. L’approvazione è stata accolta con favore da esperti del settore, che vedono in questo farmaco un’arma preziosa per migliorare la qualità di vita di molti malati.
La situazione della malattia di crohn in emilia romagna
In Emilia Romagna, si stima che circa 15.000 pazienti soffrano di malattia di Crohn, con 7.000 di essi in cura presso il Policlinico Sant’Orsola di Bologna. La malattia continua a registrare un aumento della sua incidenza, rendendo necessaria l’adozione di trattamenti sempre più mirati e personalizzati. Paolo Gionchetti, professore di medicina interna e direttore del servizio per le malattie infiammatorie croniche intestinali, ha sottolineato l’importanza di avere accesso a mirikizumab, il quale offre un profilo di efficacia e sicurezza significativo. Questo farmaco si rivela utile non solo per i pazienti naive, ma anche per coloro che hanno già sperimentato insuccessi con terapie avanzate. La malattia di Crohn, caratterizzata da sintomi debilitanti come diarrea cronica, dolore addominale e urgenza intestinale, può gravemente compromettere la qualità di vita dei pazienti, rendendo necessaria l’implementazione di nuove soluzioni terapeutiche.
Il panorama in piemonte
In Piemonte, oltre 7.000 persone convivono con la malattia di Crohn. Marco Daperno, dirigente medico della Gastroenterologia all’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, ha evidenziato che una gestione inadeguata della malattia può portare a complicazioni gravi, richiedendo ospedalizzazioni e interventi chirurgici. L’introduzione di mirikizumab offre una nuova opportunità terapeutica, rappresentando un’opzione rilevante per i pazienti, specialmente per quelli che hanno già affrontato fallimenti terapeutici. Grazie al suo profilo di sicurezza e alla sua efficacia, questo farmaco potrebbe migliorare significativamente la gestione della malattia nel lungo periodo.
I risultati degli studi clinici
L’approvazione da parte della Commissione Europea segue il parere favorevole del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), emesso a dicembre 2024. I risultati dello studio clinico di fase 3 Vivid-1 hanno dimostrato che i pazienti trattati con mirikizumab hanno mostrato un miglioramento significativo nella remissione clinica e nella risposta endoscopica. In particolare, il 54,1% dei pazienti ha raggiunto la remissione clinica, rispetto al 19,6% di quelli trattati con placebo. Inoltre, il 48,4% dei pazienti ha mostrato una guarigione visibile del rivestimento intestinale a un anno di trattamento. Attualmente, mirikizumab è oggetto di ulteriori studi nel Vivid-2, che valuterà la sua efficacia e sicurezza fino a tre anni di trattamento.
Impatto sulla qualità di vita dei pazienti
Elias Khalil, presidente e amministratore delegato di Lilly Italy Hub, ha dichiarato che l’approvazione di mirikizumab rappresenta un’importante opportunità per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da malattia di Crohn. Lilly si impegna a fornire soluzioni terapeutiche innovative e sicure, collaborando con la comunità scientifica per affrontare le esigenze insoddisfatte di chi vive con questa patologia. Con l’introduzione di questo farmaco, si spera di contribuire in modo significativo alla gestione della malattia e al miglioramento del benessere complessivo dei pazienti, aprendo la strada a nuove possibilità terapeutiche.
