L’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo si distingue come pioniera in Italia con il lancio del progetto “Ciclo sostenibile”, volto a sostenere le donne in ambito universitario attraverso l’offerta di coppette mestruali a prezzo agevolato e la creazione di spazi dedicati all’allattamento. Questa iniziativa si propone non solo di ridurre l’impatto ambientale dei dispositivi monouso, ma anche di implementare strategie a favore dell’uguaglianza di genere, influenzando positivamente la qualità della vita negli studi universitari.
Coppette mestruali a prezzo agevolato: il progetto “Ciclo sostenibile”
Il progetto “Ciclo sostenibile” prevede la vendita di coppette mestruali al prezzo simbolico di 5 euro. È un’iniziativa ambiziosa che rappresenta il primo tentativo da parte di un ateneo italiano di affrontare la questione dell’impatto ambientale derivante dall’utilizzo di prodotti mestruali monouso, come tamponi e assorbenti. Elena Viganò, prorettrice alla Sostenibilità, e Laura Chiarantini, delegata alle Pari opportunità, hanno spiegato che il progetto inizierà con la somministrazione di un questionario rivolto a tutte le studentesse iscritte. Le prime 500 partecipanti che risponderanno al questionario riceveranno l’opportunità di acquistare le coppette nelle farmacie convenzionate.
Le coppette mestruali proposte sono realizzate in silicone medicale iperalergenico, rispondendo a elevati standard di sicurezza e comfort. Questi dispositivi sono progettati per essere riutilizzabili, contribuendo significativamente a ridurre i rifiuti prodotti dai tradizionali prodotti mestruali. Inoltre, il 93% dei materiali utilizzati proviene da cotone biologico certificato, ulteriore garanzia di sostenibilità.
L’importanza della sostenibilità e della salute
Uno degli obiettivi fondamentali del progetto è promuovere la salute delle donne, riducendo il rischio di reazioni allergiche e infezioni vulvo-vaginali. Gabriella Frattini, ginecologa e vice presidente dell’Associazione Italiana Donne Medico, ha evidenziato i benefici delle coppette mestruali, sottolineando che, se utilizzate correttamente, possono migliorare significativamente la salute mestruale. Attraverso l’analisi dei dati raccolti prima e dopo la distribuzione delle coppette, l’Università mira a monitorare l’efficacia della proposta e a adattare le iniziative future alle esigenze delle studentesse.
In un contesto culturale sempre più attento alle tematiche ambientali e sanitarie, l’Università di Urbino si trova in prima linea nella promozione di uno stile di vita più sostenibile. L’iniziativa si allinea con le politiche pubbliche più ampie che mirano a rendere le pratiche igieniche femminili più sostenibili e responsabili nei confronti dell’ambiente.
Spazi protetti per l’allattamento: un passo verso la parità
Inoltre, il progetto ha previsto l’installazione di uno spazio protetto per l’allattamento presso il Polo scientifico-didattico Volponi dell’Università. Questa nursery room rappresenta un importante passo verso l’inclusività e il supporto alle madri che frequentano l’Ateneo. Raffaella Sarti, già presidente del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, ha illustrato come questa nuova struttura possa offrire un ambiente riservato e accogliente durante il periodo di allattamento.
Elena Acquarini, presidente del CUG attuale, ha commentato l’importanza di tali misure, sottolineando come queste iniziative si collochino all’interno di un percorso più ampio volto a garantire pari opportunità a tutte le donne, anche in un contesto universitario. Questi spazi permetteranno alle madri di conciliare meglio le esigenze accademiche e familiari, promuovendo l’idea che l’istruzione e la maternità possano coesistere senza compromessi.
Un futuro ricolmo di opportunità
Le novità annunciate dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo non sono solo un segnale positivo per le future studentesse, ma rappresentano anche un modello da seguire per altri atenei in Italia e all’estero. È fondamentale in un’epoca in cui le questioni ambientali e sociali meritano attenzione e azioni concrete. Con l’iniziativa “Ciclo sostenibile” e l’implementazione di spazi per l’allattamento, l’Ateneo dimostra un impegno tangibile verso la costruzione di una comunità accademica più inclusiva e sostenibile. Questi passi rappresentano un’opportunità per migliorare l’esperienza accademica e la qualità della vita delle donne, favorendo un ambiente in cui tutti possano sentirsi accolti e valorizzati.