Oggi, in un incontro significativo al Ministero della Salute, il Ministro Orazio Schillaci ha messo in luce l’importanza della lotta contro il cancro al seno, sottolineando il ruolo cruciale giocato dalla rete delle Breast Unit italiane. Questo incontro segna un momento fondamentale nella continua battaglia contro una delle patologie oncologiche più diffuse tra le donne. Europa Donna Italia, un’organizzazione che da trent’anni si batte per i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno, è stata presente, portando con sé un messaggio di speranza e determinazione.
Il ruolo delle Breast Unit nella sanità italiana
Il Ministro Schillaci ha elogiato le Breast Unit italiane, definendole un modello di eccellenza in Europa. Queste unità specializzate non solo garantiscono diagnosi precoci ma anche interventi chirurgici conformi ai più elevati standard di qualità. La presa in carico delle pazienti avviene attraverso un approccio multidisciplinare, che coinvolge professionisti di diverse specialità mediche, assicurando così un trattamento completo e personalizzato. Questa rete di supporto è cruciale per migliorare i risultati clinici e offrire una migliore qualità della vita alle donne colpite da questa malattia.
La creazione di queste unità è stata il risultato di anni di impegno collaborativo tra associazioni di pazienti, istituzioni e professionisti del settore sanitario. Questo modello assistenziale è stato fortemente sostenuto da Europa Donna Italia, che ha lavorato instancabilmente per promuovere la sensibilizzazione sull’importanza della diagnosi precoce. Ad oggi, le Breast Unit italiane rappresentano un punto di riferimento non solo per la qualità delle cure, ma anche per l’umanizzazione del percorso di cura, fondamentale per sostenere le pazienti in un momento così delicato della loro vita.
La prevenzione come priorità strategica
Schillaci ha insistito sull’importanza della prevenzione, indicando che uno dei principali obiettivi è aumentare l’adesione ai programmi di screening. A tal fine, il Ministero sta lavorando per ampliare la fascia d’età dei soggetti target, attualmente compresa tra i 45 e i 74 anni. L’intento è quello di raggiungere un numero sempre maggiore di donne, offrendo loro la possibilità di effettuare controlli regolari e garantendo diagnosi tempestive.
Questo impegno si inserisce in un contesto più ampio di progressi nella lotta contro il cancro, che ha visto negli ultimi anni traguardi significativi in termini di scoperte scientifiche e metodologie di cura. Le prospettive per la guarigione e la qualità della vita dei pazienti sono in continua evoluzione grazie a un costante miglioramento delle tecnologie e dei protocolli di trattamento, così come alla forza e determinazione di associazioni come Europa Donna. La loro presenza nel supporto alle donne malate è un elemento fondamentale per garantire una salute più completa e integrata.
Presentazione del report sul valore sociale delle associazioni
Durante l’incontro, Europa Donna Italia ha presentato in anteprima al Ministro la quinta edizione dell’Analisi del valore sociale generato dalle associazioni di pazienti con tumore al seno. Questo report, unico in Italia, è redatto annualmente con il supporto metodologico di PwC Italia e fornisce una dettagliata fotografia delle attività svolte nel 2023 dalla rete di oltre 190 associazioni presenti in tutto il Paese.
Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, ha evidenziato come la misurazione delle attività e del loro impatto sia fondamentale per valorizzare il grande lavoro svolto nel territorio. Le associazioni di volontariato sono capillarmente diffuse e offrono un supporto prezioso alle pazienti e alle loro famiglie, combinando competenza e professionalità con l’esperienza di chi ha già affrontato la malattia. Inoltre, l’analisi sottolinea l’importanza del volontariato organizzato e le sfide legate alla formazione e all’aggiornamento degli operatori.
La raccolta dati ha rivelato la presenza di quasi 6.000 volontari attivi, principalmente donne, la cui esperienza e disponibilità hanno tradotto oltre 226.815 ore di volontariato nell’anno. Questo volume di attività si traduce in un impatto equivalente a oltre 28.000 giorni lavorativi, dimostrando così come il volontariato possa rivestire un ruolo fondamentale nell’assistenza ai pazienti e ai loro familiari.
Un impegno collettivo per il futuro
Il dibattito ha anche incluso l’importanza dell’advocacy, con Europa Donna che si è fatta portavoce dei diritti delle pazienti in tavoli di lavoro nazionali e regionali. Corrado Tinterri, coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Europa Donna Italia, ha ricordato come le Breast Unit stesse siano il risultato di un lavoro corale tra pacienzi, istituzioni e professionisti. Questo approccio collaborativo ha già portato a cambiamenti significativi nel paradigma di cura del tumore al seno, e ha posto le basi per futuri sviluppi nel campo della prevenzione e del trattamento.
La strada tracciata insieme al Ministro Schillaci per migliorare la prevenzione, la cura e la qualità della vita delle pazienti è ambiziosa e richiede un impegno costante. Solo attraverso una visione condivisa e un lavoro di squadra sarà possibile raggiungere nuovi traguardi e garantire un futuro migliore a tutte le donne che affrontano la sfida del cancro al seno.