L’importanza della prevenzione oncologica: oltre la diagnosi e la cura

La conferenza di Roma sottolinea l’importanza della prevenzione primaria, secondaria e terziaria nella lotta contro il cancro, promuovendo stili di vita sani e diagnosi precoci per migliorare la salute pubblica.
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La lotta contro il cancro passa anche attraverso una strategia di prevenzione a tutto tondo, come ha ribadito Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica . Durante la conferenza stampa di apertura del XXVI Congresso Nazionale della società scientifica, che si tiene a Roma dall’8 al 10 novembre 2023, si è discusso non solo della prevenzione primaria e secondaria, ma anche delle misure indispensabili per chi ha già affrontato una malattia oncologica. Questo articolo si propone di approfondire i vari aspetti della prevenzione e il suo ruolo cruciale nella salute pubblica.

Prevenzione primaria: l’importanza degli stili di vita sani

La prevenzione primaria rappresenta il primo scoglio contro il cancro e si concentra su comportamenti e scelte di vita che possono ridurre il rischio di sviluppare tumori. Si parla di prevenzione primaria quando le azioni mirate tengono in considerazione fattori di rischio ambientali, genetici e comportamentali. Per esempio, una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare, l’astensione dal fumo e il consumo moderato di alcol possono significativamente diminuire il rischio di diversi tipi di cancro.

Sull’importanza di queste misure, Di Maio ha evidenziato come il 30% dei tumori possa essere evitato modificando stili di vita scorretti. Non solo una riduzione delle sostanze tossiche e cancerogene può migliorare la qualità della vita, ma anche una maggiore consapevolezza del proprio stato di salute gioca un ruolo fondamentale. Educare i cittadini su come prevenire è una delle sfide più grandi in ambito oncologico e richiede un’ampia collaborazione tra istituzioni, medici e associazioni di volontariato.

Investire nella prevenzione primaria significa garantire un futuro più sano a gran parte della popolazione. Attraverso campagne informative e strategie mirate, è possibile sensibilizzare i cittadini sull’importanza di queste scelte quotidiane. Infatti, il cambiamento inizia spesso dalla comunità, e la formazione su questioni di salute è fondamentale per promuovere una cultura della prevenzione.

Prevenzione secondaria: screening per la diagnosi precoce

Un’altra area cruciale nella lotta contro il cancro è rappresentata dalla prevenzione secondaria, che si concentra sulla diagnosi precoce attraverso programmi di screening. Il principio alla base di questa forma di prevenzione è semplice: identificare i tumori in una fase iniziale permette di aumentare notevolmente le possibilità di guarigione. Screening regolari, come mammografie, pap test e colonscopie, sono essenziali per mettere in evidenza eventuali anomalie nel corpo che potrebbero segnalare la presenza di tumori.

Di Maio ha sostenuto la necessità di promuovere screening di efficacia provata, affinché un numero sempre crescente di persone possa essere coinvolto in questi programmi. Una diagnosi tempestiva non solo aiuta a salvare vite, ma contribuisce anche a ridurre il carico economico e sociale rappresentato dal trattamento di tumori in fase avanzata. Investire in programmi di screening regolari e fornire accesso a tutti i cittadini è un passo fondamentale verso una sanità pubblica più equa ed efficiente.

Inoltre, è importante tenere conto delle barriere che possono ostacolare l’accesso agli screening, come la mancanza di informazioni, timori personali o difficoltà logistiche. Superare questi ostacoli richiede uno sforzo concertato da parte delle autorità sanitarie, dei professionisti del settore e delle comunità per garantire che tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione socio-economica, possano beneficiare di queste importanti opportunità di prevenzione.

Prevenzione terziaria: continuare a proteggere la salute dopo una diagnosi

Infine, la prevenzione terziaria assume un’importanza particolare non solo per il benessere dei pazienti oncologici, ma anche per il miglioramento della qualità della loro vita. Questa forma di prevenzione si concentra sulla cura e sulla gestione della malattia dopo che il cancro è stato diagnosticato. Di Maio ha messo in evidenza che anche le persone che hanno già affrontato una malattia tumorale possono giocare un ruolo attivo nella loro salute.

Le strategie di prevenzione terziaria possono includere la riabilitazione fisica, il supporto psicologico e il monitoraggio delle ricadute. È fondamentale che i pazienti oncologici siano consapevoli delle opzioni disponibili per sostenere il loro recupero. Inoltre, interventi come il counseling nutrizionale e programmi di attività fisica possono contribuire a migliorare la vita dei pazienti e a gestire sintomi collaterali o effetti tardivi delle terapie.

Promuovere l’importanza della prevenzione terziaria significa anche riconoscere che ogni persona ha il potere di influenzare il proprio stato di salute anche dopo una diagnosi. È essenziale quindi garantire un adeguato supporto e informazioni ottimali a chi ha intrapreso un percorso oncologico. Investire in programmi educativi e di sensibilizzazione per queste persone può fare la differenza nel loro viaggio di recupero e nel mantenere un approccio proattivo verso la salute.

In sintesi, la conferenza di Roma ha messo in luce l’importanza di una prevenzione olistica nella lotta contro il cancro, incoraggiando tutti a partecipare attivamente alla propria salute. L’obiettivo è chiaro: costruire una società dove la prevenzione sia una priorità condivisa per salvaguardare il benessere di tutti.

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