Il concetto di self-care sta guadagnando sempre maggiore rilevanza nella società odierna, con un mercato in espansione che tocca diversi ambiti della salute e del benessere. In Italia, il settore del self-care si stima valga circa 7,5 miliardi di euro e, oltre a rappresentare un’opportunità economica, svolge un ruolo fondamentale nel contribuire al benessere collettivo. L’approccio al self-care include l’uso di farmaci da banco, integratori alimentari e prodotti per l’igiene, permettendo agli individui di gestire meglio la propria salute e ridurre il carico sui servizi sanitari.
L’ampia gamma di prodotti per il self-care
Il self-care è un concetto che abbraccia una vasta gamma di prodotti e servizi. Tra questi, i farmaci da banco occupano una posizione centrale. I farmaci da banco consentono agli utenti di auto-trattare condizioni minori come mal di testa, raffreddore e allergie, senza dover necessariamente consultare un medico. Questo approccio non solo conferisce maggiore autonomia alle persone, ma allevia anche la pressione sul Sistema Sanitario Nazionale , consentendo una gestione più efficiente delle risorse.
Gli integratori alimentari sono un’altra componente importante del panorama del self-care. Questi prodotti rispondono a esigenze nutrizionali specifiche e possono integrare carenze che la dieta quotidiana potrebbe non coprire. Infine, i prodotti per l’igiene personale, come shampoo, detergenti e articoli per la cura della pelle, sono fondamentali non solo per il benessere fisico, ma anche per quello psicologico, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone.
Un impatto economico significativo
Il mercato del self-care in Italia ha raggiunto una valutazione di circa 7,5 miliardi di euro, mostrando un trend positivo e in crescita. Questo settore non è solo un indicativo della crescente consapevolezza degli individui riguardo alla propria salute, ma rappresenta anche un’opportunità economica significativa. Secondo le stime, l’utilizzo di farmaci da banco genera un risparmio annuale di circa 5 miliardi di euro per il Ssn, un aspetto che non può essere trascurato in un periodo in cui i budget sanitari sono sempre più tesi.
La crescita del self-care va vista non solo da un punto di vista economico, ma anche sociale. L’accesso a prodotti in grado di migliorare la salute individuale permette alle persone di prendersi cura di sé stesse in modo più autonomo, diminuendo la necessità di ricorrere a servizi medici per disturbi minori. Questa democratizzazione della salute presenta vantaggi sia per gli individui che per il sistema sanitario nel suo complesso, riducendo le attese e ottimizzando l’uso delle risorse disponibili.
Il ruolo del self-care nella sostenibilità del sistema sanitario
Davide Fanelli, General Manager Southern Europe di Haleon, sottolinea l’importanza del self-care non solo come mezzo di risparmio, ma anche come pilastro per una maggiore sostenibilità del sistema sanitario. L’adozione di pratiche di self-care contribuisce a migliorare l’efficacia del Ssn, consentendo ai professionisti della salute di concentrarsi su patologie più gravi e su diagnosi e trattamenti che richiedono un’attenzione più attenta e specializzata.
Il self-care, dunque, non è un mero fenomeno di consumo, ma un vero e proprio strumento sociale. Favorisce un approccio proattivo e responsabile alla salute, incoraggiando le persone a fare scelte consapevoli e informate. Con l’aumento dell’autoconsapevolezza e della responsabilizzazione delle persone nella gestione della propria salute, il self-care sta di fatto diventando un elemento cruciale per il futuro dei servizi sanitari in Italia e non solo.