Le piastrine giocano un ruolo nella memoria e nel comportamento, secondo uno studio

Lo studio dell’Università Sapienza di Roma rivela il legame tra piastrine, memoria e comportamento, evidenziando il loro ruolo nella modulazione delle risposte neuro-immunitarie e nella regolazione della serotonina.

La ricerca condotta dall’Università Sapienza di Roma ha rivelato un legame sorprendente tra le piastrine, la memoria e il comportamento umano. Pubblicato il 11 marzo 2025 su “Cell Reports”, lo studio coordinato dalla dottoressa Cristina Limatola del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia, sottolinea come questi elementi, noti principalmente per il loro ruolo nella coagulazione del sangue, possano influenzare anche la comunicazione tra cervello e corpo.

Il ruolo delle piastrine nella comunicazione neurobiologica

Le piastrine, piccole cellule del sangue, sono essenziali per il processo di coagulazione e per mantenere l’emostasi. Tuttavia, recenti scoperte hanno ampliato la loro importanza, evidenziando funzioni meno conosciute, come la loro influenza sulle interazioni neurologiche. Secondo il team di ricerca, le piastrine non solo partecipano alla risposta immunitaria, ma giocano un ruolo significativo nella modulazione del comportamento. La ricerca ha messo in luce che le piastrine immagazzinano serotonina, un neurotrasmettitore cruciale per la regolazione dell’umore e di altre funzioni biologiche, come il sonno e l’appetito.

Questa scoperta suggerisce che le piastrine siano coinvolte nella regolazione delle risposte neuro-immunitarie, contribuendo così a una comprensione più profonda di come il cervello riceva e comunichi informazioni dal corpo. Con la serotonina che rappresenta la maggior parte del neurotrasmettitore presente nel corpo umano, il legame tra piastrine e funzioni cognitive diventa sempre più evidente.

Implicazioni dello studio sui comportamenti legati alla paura

La ricerca ha dimostrato che la modifica del numero di piastrine in modelli animali ha un impatto diretto sulla quantità di serotonina nel cervello, influenzando comportamenti legati alla paura. Gli esperimenti hanno rivelato che una riduzione delle piastrine comporta una diminuzione della serotonina, innescando risposte di paura anche in situazioni non minacciose. Questo fenomeno è particolarmente interessante, poiché il cervello umano e quello animale tendono a modulare il comportamento in base alle esperienze passate.

In situazioni in cui un evento è stato precedentemente associato a un pericolo, la sua ripetizione attiva risposte di difesa. Tuttavia, stimoli nuovi e non pericolosi non dovrebbero generare reazioni di paura. La ricerca ha identificato che una bassa presenza di serotonina nel cervello può bloccare l’attività di neuroni inibitori nell’ippocampo, l’area del cervello responsabile della memoria. Questo blocco altera la formazione della memoria e provoca risposte inappropriate in situazioni innocue.

Il meccanismo di regolazione della serotonina

Ulteriori approfondimenti dello studio hanno rivelato che la produzione di serotonina nel tratto gastrointestinale è regolata da cellule specifiche, le Natural Killer. Queste cellule sono fondamentali per il trasporto della serotonina attraverso il corpo, con un impatto diretto sulle piastrine. Quando la quantità di cellule Natural Killer o piastrine viene ridotta sperimentalmente, la serotonina nel cervello diminuisce, attivando un processo che controlla le risposte comportamentali legate alla paura.

Queste scoperte aprono nuove strade per la comprensione dei meccanismi neurobiologici alla base del comportamento umano, suggerendo che la comunicazione tra il sistema immunitario e il cervello sia più complessa di quanto precedentemente pensato. La ricerca della dottoressa Limatola rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione del legame tra fisiologia e comportamento, evidenziando l’importanza delle piastrine oltre il loro ruolo tradizionale.

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