La cucina e la scienza si incontrano in un progetto innovativo, patrocinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), che mira a rivoluzionare il concetto di dieta. Il corso “Medicina Culinaria: dalla ricerca alla ricetta” non solo preserva la tradizione gastronomica italiana, ma la trasforma in un potente alleato per la salute.
Un approccio scientifico alla cucina tradizionale
Sotto la guida della Prof.ssa Chiara Manzi, nutrizionista e docente all’Università di Ferrara, il corso integra le scoperte scientifiche più recenti con le pratiche culinarie italiane. L’obiettivo è duplice: mantenere il gusto dei piatti tradizionali e, al contempo, prevenire patologie e migliorare la qualità della vita.
“In un’epoca in cui le diete tendono a farci abbandonare i piatti della nostra tradizione, vogliamo offrire strumenti concreti per migliorare la salute della popolazione, valorizzando le eccellenze del nostro territorio e riducendo gli sprechi alimentari” afferma la Prof.ssa Manzi. 
Medicina culinaria, dalla teoria alla pratica: una ricetta per la salute
Il corso si sviluppa attraverso 10 appuntamenti mensili presso il Ristorante Libra di Bologna e online, con lezioni teoriche seguite da sessioni pratiche. Tra le tecniche insegnate, spicca il Batch Cooking, che permette di cucinare in anticipo, ottimizzando risorse e tempo, e l’Analisi Food Cost, che incentiva una sana alimentazione accessibile a tutti.
Le ricette proposte sono non solo gustose, ma anche equilibrate dal punto di vista nutrizionale. Grazie a metodi di cottura rapidi e sostenibili, si preservano minerali, vitamine e antiossidanti, garantendo al contempo risparmio energetico e riduzione degli sprechi.
Patrocinio del MUR: un importante riconoscimento
Il patrocinio del MUR non è solo un sigillo di qualità, ma un riconoscimento del valore educativo e scientifico di questi corsi. “Siamo orgogliosi di avere il supporto del MUR,” conclude la Prof.ssa Manzi. “Questo patrocinio sottolinea l’urgenza di promuovere una cucina salutare, in un contesto in cui le cattive abitudini alimentari sono sempre più diffuse.”
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