La scienza conferma: la felicità può prolungare la vita e può essere coltivata

La felicità è un’attitudine che può essere coltivata, fondamentale per il benessere psicologico, e i genitori hanno un ruolo chiave nell’insegnarla ai giovani.

La ricerca della felicità è un obiettivo condiviso da molti, ma secondo il dottor Claudio Mencacci, psichiatra e past president della Società Italiana di Psichiatria, questo stato d’animo non è semplicemente frutto di destino o fortuna. In un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute il 21 marzo 2025, Mencacci sottolinea che la felicità è un’attitudine che può essere coltivata e che la sua comprensione è fondamentale per il benessere psicologico, specialmente nei più giovani.

Il ruolo dell’intelligenza emotiva

Mencacci evidenzia l’importanza di educare i bambini a sviluppare una visione positiva del mondo. Insegnare loro a fronteggiare le difficoltà con ottimismo e a potenziare la propria intelligenza emotiva è cruciale. Secondo il medico, la felicità è un fattore determinante per la longevità, come dimostrato da numerosi studi scientifici. La neurochimica della felicità, infatti, coinvolge vari neurotrasmettitori, tra cui l’ossitocina, la vasopressina e la dopamina. Quest’ultima, in particolare, è nota per i suoi effetti positivi sul sistema immunitario e per la sua capacità di aumentare la soglia del dolore.

Mencacci sottolinea che l’esperienza della felicità non solo migliora la qualità della vita, ma ha anche effetti benefici sul sistema nervoso. Gli studi dimostrano che le persone che praticano la gratitudine tendono a essere più felici e meno stressate, contribuendo così a un benessere generale. La gratitudine è, pertanto, una competenza fondamentale da sviluppare sin dall’infanzia.

Amore e gentilezza come chiavi della felicità

Un altro aspetto fondamentale per raggiungere la felicità è la gentilezza, sia verso se stessi che verso gli altri. Mencacci afferma che essere gentili con se stessi, specialmente nei momenti di difficoltà, può aiutare a contrastare stati di ansia e depressione. La ricerca condotta dall’Università di Harvard, che si estende su 87 anni, ha rivelato che la felicità è profondamente influenzata dalle relazioni interpersonali. Solo chi ama e viene amato, non solo nelle relazioni romantiche ma anche in famiglia e tra amici, può aspirare a una vita serena.

In questo contesto, Mencacci sottolinea l’importanza di insegnare la felicità ai giovani. La capacità di amare è una competenza che può essere trasmessa e non è solo una questione di empatia, ma richiede anche strategie educative. I genitori hanno il compito di promuovere l’ottimismo e di incoraggiare i propri figli a esprimere le proprie emozioni, sia positive che negative.

Il ruolo dei genitori nella formazione emotiva

Secondo il dottor Mencacci, i genitori dovrebbero favorire l’autonomia emotiva dei propri figli, fungendo da modelli positivi. Questo approccio non solo migliora la qualità della vita dei bambini, ma può anche influenzare la loro longevità. Insegnare ai ragazzi a gestire le proprie emozioni e a sviluppare una mentalità positiva è un regalo che avrà ripercussioni durature nel loro futuro.

Il messaggio di Mencacci è chiaro: la felicità è un percorso che può essere insegnato e appreso, e i genitori hanno un ruolo fondamentale in questo processo. Con l’educazione giusta, le nuove generazioni possono affrontare la vita con un atteggiamento proattivo, contribuendo così a un mondo più sereno e soddisfacente.

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