Innovazione in urologia: Chieti ospita la prima masterclass italiana sulla cistectomia robot-assistita

A Chieti, la chirurgia robot-assistita in urologia al centro di una masterclass unica in Italia. Miglioramenti nella cistectomia radicale e sguardo sul futuro dei trapianti.
Masterclass chirurgia robotica Masterclass chirurgia robotica

Chieti, 12 dicembre 2024 – L’auditorium del Rettorato dell’Università di Chieti ospita oggi e domani la prima masterclass italiana interamente dedicata alla cistectomia radicale e alla ricostruzione della vescica tramite chirurgia robot-assistita. L’evento, organizzato con il contributo dell’Università di Torino e con il supporto di aziende come Toto Holding, coinvolge esperti di fama internazionale per fare il punto sulle tecniche chirurgiche più avanzate e sugli orizzonti futuri, tra cui la sperimentazione del trapianto di vescica.

“La chirurgia robotica offre un approccio mininvasivo che migliora significativamente la qualità di vita dei pazienti, con benefici evidenti sia per il sistema sanitario sia per la società,” spiega il professor Luigi Schips, direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università di Chieti e neopresidente del Collegio degli Ordinari di Urologia.

Cistectomia radicale: vantaggi e miglioramenti per il paziente

La cistectomia radicale, un intervento complesso che prevede l’asportazione della vescica, è oggi sempre più praticata con tecniche robotiche. Rispetto alla chirurgia “a cielo aperto”, la robotica garantisce:

  • Minori complicanze postoperatorie e riduzione della mortalità entro 90 giorni.
  • Ridotto sanguinamento, spesso eliminando la necessità di trasfusioni.
  • Tempi di ricovero dimezzati, con dimissioni in 5-7 giorni rispetto ai 10 della tecnica tradizionale.
  • Ritorno precoce alla vita attiva, grazie a una riabilitazione più rapida.

“La possibilità di operare fino a tre pazienti al giorno rappresenta un vantaggio enorme anche per le strutture sanitarie,” aggiunge Schips.

Neovescica: ricostruzione per una vita normale

Dopo l’asportazione della vescica, la ricostruzione può avvenire tramite una “neovescica” creata utilizzando un tratto di intestino del paziente. Questa soluzione consente di eliminare il sacchetto esterno per la raccolta delle urine, migliorando il benessere psicologico e funzionale dei pazienti.

“È una tecnica che offre ottime possibilità di qualità di vita per pazienti ben selezionati,” spiega il professor Michele Marchioni, associato di Urologia all’Università di Chieti. “Tuttavia, richiede un’attenta valutazione preoperatoria e un piano riabilitativo postoperatorio efficace per garantire i migliori risultati.”

Trapianto di vescica: una frontiera ancora da esplorare

Il trapianto di vescica umana non è mai stato eseguito, ma la chirurgia robotica potrebbe rendere possibile questa procedura pionieristica. “La robotica consente una precisione senza precedenti nella gestione delle vascolarizzazioni e nella raccolta delle unità anatomiche,” afferma il professor Giovanni Cacciamani della University of Southern California, presente alla masterclass.

Le sperimentazioni precliniche hanno già coinvolto modelli animali e donatori viventi. Tuttavia, i pazienti oncologici sono esclusi dai trial attuali per evitare che la terapia immunosoppressiva interferisca con il controllo della malattia.

Prospettive future

L’innovazione in urologia, guidata da tecniche robotiche avanzate, promette di migliorare la qualità di vita dei pazienti e di ridurre i costi sanitari. Eventi come questa masterclass segnano un passo decisivo verso un approccio multidisciplinare e personalizzato nella gestione di patologie complesse come il carcinoma vescicale.

“La chirurgia robotica non è solo un’innovazione tecnica, ma un’opportunità per ridefinire gli standard di cura,” conclude Schips. “Il futuro dell’urologia è qui, a portata di mano, pronto a trasformare radicalmente la vita dei pazienti.”

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