Influenza aviaria A H5N1: emergenza in Australia, focus sull’epidemia e misure di prevenzione

In Australia, l’influenza aviaria H5N1 colpisce per la prima volta un essere umano. Bassetti rassicura: per adesso nessun allarme generale
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Il 22 maggio 2024, l’Australia ha annunciato il primo caso confermato di influenza aviaria A H5N1 in un essere umano nel paese, segnando un nuovo capitolo nell’evoluzione di questa pericolosa infezione virale. Il caso, identificato nello stato di Victoria, riguarda una bambina di due anni e mezzo, senza patologie preesistenti, di recente ritorno da un viaggio a Calcutta, India, dove il virus H5N1 è noto per essere endemico tra gli uccelli.

Sviluppi clinici e risposta sanitaria

La bambina, tornata in Australia l’1 marzo, ha mostrato i primi sintomi il giorno successivo, manifestando febbre, tosse e vomito, sintomi tipici ma preoccupanti che hanno richiesto immediato ricovero ospedaliero. Nonostante la gravità iniziale, che ha richiesto una settimana di terapia intensiva, la piccola paziente è stata dimessa con condizioni cliniche buone dopo quasi tre settimane di cure.

Aviaria. approfondimenti virologici e prevenzione

I campioni prelevati dalla bambina sono stati analizzati dal Centro di collaborazione Oms per l’influenza, confermando la presenza del sottotipo virale H5N1. Questo tipo di virus, parte della famiglia 2.3.2.1a, è noto per la sua alta patogenicità e circola principalmente nel Sud-Est asiatico. Nonostante l’allarmante scoperta, l’Organizzazione Mondiale della Sanità assicura che il rischio di trasmissione da uomo a uomo rimane basso, mantenendo invariate le raccomandazioni su viaggi e commercio internazionale.

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Reazioni della comunità scientifica

La notizia ha suscitato reazioni contrastanti nella comunità scientifica globale. Da un lato, vi è la preoccupazione per la possibile evoluzione del virus verso una maggiore trasmissibilità umana, come evidenziato dall’epidemiologo Eric Feigl-Ding in una serie di post su X, che suggerisce di accumulare antivirali. Dall’altro, l’infettivologo Matteo Bassetti critica tale approccio per il rischio di generare allarmismo ingiustificato: “Mi pare esagerato dire alle persone di prendere l’antivirale per la profilassi o di fare scorte di farmaci” contro l’influenza aviaria H5N1, “siamo andati oltre, non esageriamo. Ci vuole grande equilibrio e attenzione quando uno scienziato ha anche tanti follower sui social”.

Sorveglianza e raccomandazioni

Mentre l’Australia intensifica la sorveglianza attraverso il suo National Incident Centre, il focus rimane sulla prevenzione attraverso la vaccinazione stagionale contro l’influenza e sulle pratiche di biosicurezza in ambienti a rischio come allevamenti e mercati di pollame. Il monitoraggio continuo e la cooperazione internazionale saranno cruciali per contenere la minaccia rappresentata dall’H5N1.

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