Indagine europea sulla profilassi dell’Ophthalmia neonatorum: affrontare i rischi senza abusare di antibiotici

In occasione della Giornata europea per la consapevolezza degli antibiotici, l’Università UniCamillus avvia un’indagine sull’Ophthalmia Neonatorum per migliorare la profilassi e affrontare l’antibiotico-resistenza nei neonati.
Indagine europea sulla profilassi dell'Ophthalmia neonatorum: affrontare i rischi senza abusare di antibiotici - Salutextutti.it

In occasione della Giornata europea per la consapevolezza degli antibiotici, una nuova iniziativa è stata lanciata per affrontare una problematica importante che riguarda la salute dei neonati. L’indagine, guidata dall’Università UniCamillus, si propone di studiare l’Ophthalmia Neonatorum, un’infezione oculare che può manifestarsi nei primi 28 giorni di vita e può portare a gravi conseguenze, inclusa la cecità. L’obiettivo è quello di fornire un trattamento profilattico ai neonati che mostrano necessità, bilanciando la prevenzione con la crescente preoccupazione per l’antibiotico-resistenza.

La natura dell’Ophthalmia neonatorum

L’Ophthalmia Neonatorum è un’infezione oculare che può presentarsi nei neonati a causa di agenti patogeni, tra cui gonococchi e clamidie. Questa condizione è particolarmente pericolosa in quanto può danneggiare gravemente la vista del neonato, portando in alcuni casi a cecità. La possibilità di prevenire quest’infezione è supportata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale raccomanda la profilassi per tutti i neonati in base a fattori di rischio e condizioni di salute materne.

I primi giorni di vita sono critici, e le infezioni possono sorgere rapidamente, rendendo essenziale una risposta tempestiva da parte del sistema sanitario. Tuttavia, la tipologia di profilassi fornita varia notevolmente da nazione a nazione, creando inconsistenze che potrebbero compromettere l’efficacia della prevenzione a livello globale.

Le linee guida in Italia: storia e attuale situazione

In Italia, la situazione è complessa. Nel 1940, venne introdotta una legge che prevedeva l’obbligo della profilassi antibiotica per i neonati, ma questo obbligo è stato abolito nel 1975. Nonostante ciò, le linee guida più recenti, redatte dal Ministero della Salute nel 2011, accennano all’importanza della profilassi dell’Ophthalmia neonatorum. Purtroppo, questi documenti non specificano chiaramente modalità, tempi o farmaci da utilizzare per la profilassi, creando così incertezze sia per i medici che per i genitori.

Uno studio condotto in Italia nel 2022 ha messo in luce dati preoccupanti: solo lo 0,4% dei neonati è stato trattato in conformità con le raccomandazioni dell’OMS, mentre solo lo 0,001% manifesta realmente l’infezione. In contraddizione con questi numeri, sorprendentemente, il 100% dei neonati in Italia ha ricevuto antibiotici oculari alla nascita, senza alcun riscontro scientifico che ne giustifichi l’uso, seguendo norme ormai obsolete.

L’obiettivo dell’indagine: migliorare la salute dei neonati

L’indagine coordinata da UniCamillus mira a raccogliere informazioni epidemiologiche sull’Ophthalmia neonatorum e a proporre un approccio più adeguato alla sua gestione, che possa garantire un trattamento profilattico ai neonati in modo responsabile e informato. Cinzia Auriti, neonatologa e coordinatrice del progetto, ha evidenziato l’importanza di fornire la migliore assistenza possibile a ogni neonato, al fine di ridurre il rischio di infezioni oculari senza alimentare il problema dell’antibiotico-resistenza.

Gli esperti coinvolti nell’iniziativa sperano di modificare il paradigma attuale, creando linee guida più precise e aggiornate che possano orientare i professionisti sanitari nella scelta dei trattamenti più appropriati, riducendo al contempo l’uso inappropriato di antibiotici. Inoltre, la raccolta di dati epidemiologici permetterà di meglio comprendere l’incidenza effettiva di questa patologia nei neonati, contribuendo così a sviluppare interventi mirati e a migliorare la salute a lungo termine di questa vulnerabile fascia della popolazione.

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