Italo Farnetani, pediatra di fama, ha lanciato un allarme riguardante la scarsa presenza di pesce nella dieta dei bambini italiani. Secondo le sue dichiarazioni, il consumo di pesce tra i più giovani è drasticamente inferiore alle raccomandazioni, portando a perdite significative non solo in termini di salute, ma anche economiche per le famiglie. Farnetani offre suggerimenti pratici per incrementare il consumo di pesce tra i più piccoli, suggerendo che preparazioni come crocchette e hamburger possono rendere il pesce più appetibile.
Il consumo di pesce tra i bambini italiani
Nel corso di un’indagine condotta in tutta Italia, il pediatra Italo Farnetani ha scoperto che i bambini e i ragazzi consumano in media solo una porzione di pesce a settimana, ben al di sotto delle tre porzioni raccomandate. Questo deficit alimentare si traduce in una mancanza annuale di circa 160mila tonnellate di pesce, che rappresentano porzioni non consumate. Farnetani ha sottolineato che ogni giorno, si perdono 2,5 milioni di porzioni per la popolazione under 18, con un totale che si avvicina ai 900 milioni di porzioni all’anno.
Il pediatra ha evidenziato come questa carenza di pesce possa avere ripercussioni significative sulla salute dei giovani, considerando i benefici nutrizionali del pesce azzurro, noto per il suo contenuto di Omega 3, essenziali per la crescita e la prevenzione di malattie. Farnetani ha descritto la situazione come uno dei più gravi squilibri alimentari in Italia, avvertendo che la mancanza di pesce nella dieta dei bambini potrebbe portare a un aumento delle malattie e a un carico maggiore sul sistema sanitario nazionale.
Implicazioni economiche e sanitarie della carenza di pesce
Farnetani ha approfondito le implicazioni economiche legate alla scarsa assunzione di pesce, sottolineando che il pesce ideale per i bambini sono le alici, il cui costo medio è inferiore a 2 euro a porzione. Questo rende le alici non solo un pasto nutriente, ma anche una scelta economica, soprattutto in tempi di crisi. La mancata assunzione di pesce non solo compromette la salute dei più giovani, ma rappresenta anche un danno economico sia per le famiglie che per la comunità.
Il pediatra ha messo in evidenza che il risparmio derivante dall’inclusione di pesce nella dieta dei bambini potrebbe alleviare il peso economico per le famiglie, contribuendo a una spesa alimentare più sostenibile. La scelta di piatti a base di pesce potrebbe, quindi, rivelarsi vantaggiosa non solo per la salute, ma anche per il bilancio familiare.
Strategie per aumentare il consumo di pesce
Farnetani ha suggerito diverse strategie per rendere il pesce più appetibile ai bambini. Tra queste, l’uso di preparazioni come crocchette, hamburger e polpette, che possono facilitare l’assunzione di pesce. Secondo il pediatra, i bambini sono più propensi a mangiare pesce se presentato in forme che eliminano la preoccupazione per le lische. Ad esempio, i bastoncini di pesce offrono una carne morbida e facilmente masticabile, incoraggiando i più piccoli a consumare pesce senza esitazioni.
Le alici, in particolare, possono essere servite come filetti o in forme più elaborate, come polpette e crocchette, che risultano molto apprezzate dai bambini. Farnetani ha raccomandato di utilizzare olio d’oliva per la cottura, sottolineando che le alici possono essere introdotte nell’alimentazione dei bambini a partire dall’età di 8 mesi, mentre le crocchette e le polpette possono essere offerte già a partire da un anno.
Con l’approccio giusto, è possibile migliorare la dieta dei più giovani, garantendo loro i nutrienti necessari per una crescita sana e riducendo al contempo le problematiche economiche legate all’alimentazione.
