I medici operanti nel territorio e negli ospedali hanno registrato un significativo numero di segnalazioni riguardanti tossinfezioni alimentari. In particolare, sono state inviate ben novanta segnalazioni relative a casi di malessere tra i bambini.
Il 7 marzo 2025, alle ore 19.17, l’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) Insubria ha confermato che i bambini che avevano manifestato sintomi dopo il pranzo di martedì presso la mensa della scuola primaria Manzoni di Gallarate sono risultati positivi al norovirus. Le analisi condotte dal laboratorio di Microbiologia dell’Asst Valle Olona, sotto la direzione della dottoressa Gioconda Brigante, hanno rivelato la presenza di questo virus nella maggior parte dei campioni fecali analizzati.
La diffusione del norovirus è stata al centro dell’attenzione globale negli ultimi mesi, con un aumento dei casi di gastroenterite in diverse nazioni, inclusa l’Italia. Questo virus è diventato noto anche negli Stati Uniti, dove è stato incluso nel contesto della cosiddetta “Quad-demic”, un termine che si riferisce alla combinazione di epidemie di influenza, virus respiratorio sinciziale (Rsv) e Covid-19, che ha messo a dura prova il sistema sanitario.
L’Ats Insubria ha rassicurato la comunità scolastica e i cittadini riguardo alla natura del focolaio, sottolineando che i sintomi dei soggetti coinvolti sono attribuibili a questo virus. Hanno anche raccomandato di seguire norme igieniche di base, come il lavaggio delle mani prima di mangiare e bere, per prevenire ulteriori contagi.
Informazioni sul norovirus
Il norovirus è un virus a RNA appartenente alla famiglia Caliciviridae e rappresenta una delle principali cause di gastroenteriti acute non batteriche. Le infezioni si manifestano soprattutto in contesti comunitari, come le scuole. Secondo un approfondimento dell’Istituto Superiore di Sanità, il virus ha un periodo di incubazione che varia tra le 12 e le 48 ore. I sintomi tipici includono nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e febbre leggera. Sebbene la malattia sia generalmente di lieve entità e si risolva nel giro di uno o due giorni, richiede un’adeguata idratazione. La contagiosità del virus è elevata, e si può diffondere tramite contatto diretto, superfici contaminate, acqua o cibo infetti, come frutti di mare, frutti di bosco e verdure. Le misure preventive efficaci, come indicato dall’Iss, comprendono una rigorosa igiene personale, il lavaggio accurato delle mani e delle superfici, l’uso di alimenti certificati e l’isolamento delle persone infette.
L’Ats Insubria ha ringraziato il personale dell’Asst Valle Olona, i medici e i pediatri del territorio per la loro pronta risposta e collaborazione nel gestire i casi di malessere legati al norovirus.
Dettagli sui malori registrati
Le segnalazioni di tossinfezione alimentare sono state inviate da medici del territorio e ospedalieri, riguardando in totale ottantotto minori e due operatori scolastici della scuola primaria, oltre a tre segnalazioni relative a bambini della scuola dell’infanzia. I malesseri si erano manifestati a partire dal 4 marzo, e un bambino era stato ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale di Busto Arsizio, per poi essere dimesso il giorno seguente.
Le indagini per identificare l’origine del focolaio di tossinfezione alimentare hanno incluso campionamenti di acqua e cibi, indagini epidemiologiche, test e analisi. La situazione ha sollevato preoccupazione tra i genitori e la comunità scolastica, ma le autorità sanitarie continuano a monitorare il caso per garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico.

Perla Tegofenti è una giornalista-blogger italiana specializzata nei settori del food e della salute, temi interconnessi che affronta con competenza e passione. Attraverso i suoi articoli, esplora l’importanza di una corretta alimentazione per il benessere e promuove stili di vita sani e consapevoli.