La Fattoria Italia si distingue come un punto di riferimento nell’ambito dell’agricoltura sociale, un settore in continua espansione che offre supporto e servizi a diverse categorie vulnerabili della popolazione. Secondo un’analisi di Coldiretti basata su dati Censis, quasi l’80% degli italiani riconosce nell’agricoltura un’opportunità per l’inclusione di persone con disabilità e in condizioni di svantaggio sociale o sanitario. Questa visione si è concretizzata durante la celebrazione di Sant’Antonio Abate, il patrono degli animali, dove asini, cavalli e altre creature hanno partecipato a una benedizione in San Pietro, sottolineando il forte legame tra agricoltura e benessere sociale.
L’interazione con gli animali: un pilastro del welfare rurale
È innegabile come l’interazione con gli animali giochi un ruolo cruciale nel welfare rurale. Secondo Coldiretti, i benefici che derivano da queste interazioni sono molteplici e si estendono a vari aspetti della salute fisica e mentale. Le attività di pet therapy, ad esempio, sono state dimostrate efficaci nel ridurre i livelli di stress, ansia e depressione, consentendo a molti di ritrovare un equilibrio interiore. La terapia con i cavalli, nota come ippoterapia, è altrettanto vantaggiosa: migliora l’equilibrio, la coordinazione e la forza muscolare, rispondendo così alle esigenze di chi affronta difficoltà fisiche e psicologiche.
Questo legame profondo con gli animali non è solo un mero aspetto terapeutico; rappresenta una vera e propria forma di inclusione sociale. In tutta Italia, sono circa 9.000 le fattorie sociali che operano in ambito rurale, sostenendo le famiglie in difficoltà e offrendo un valido supporto alle persone vulnerabili. Queste strutture non solo favoriscono la benevolenza nei confronti degli animali, ma rafforzano anche il welfare pubblico, creando opportunità di lavoro e di crescita per le comunità locali.
L’economia dell’agricoltura sociale: un valore crescente
Riflettendo sull’importanza economica di queste iniziative, il valore complessivo dei servizi offerti dalle fattorie sociali supera il miliardo di euro. Di questa somma, 600 milioni sono destinati alla produzione agricola, mentre i restanti 400 milioni sono dedicati ai servizi sociali forniti dalle imprese agricole. Questo è significativo, poiché dimostra come l’agricoltura non sia solo una questione di produzione alimentare, ma anche un fattore determinante nel supporto alle fasce più deboli della società.
Negli ultimi dodici mesi, Coldiretti ha registrato che più di 50.000 persone hanno beneficiato dei servizi offerti dagli agricoltori impegnati nel sociale. Questi includono supporto per disabili motori e cognitivi, persone affette da autismo, detenuti ed ex detenuti, minori in difficoltà, donne vittime di abusi, anziani e molti altri. Tale rete di assistenza testimonia l’impatto positivo che le fattorie possono avere sulla società, creando un collegamento diretto tra la terra e il benessere comunitario.
Le fattorie sociali: un futuro all’insegna della solidarietà
La Fattoria Italia rappresenta quindi un modello innovativo e sostenibile che amalgama l’agricoltura con il sociale, promuovendo un’idea di welfare diverso da quello tradizionale. L’importanza crescente di questo settore suggerisce che gli italiani sono sempre più consapevoli del potere dell’agricoltura non solo come mezzo di sussistenza, ma anche come strumento di inclusione sociale. Certamente, l’impegno delle fattorie sociali continuerà a crescere, rappresentando un faro di speranza per molti che cercano supporto e integrazione. La serata di celebrazione per Sant’Antonio Abate non è solo una tradizione, ma una rinnovata affermazione di valori centrali come la comunità, l’inclusione e la cura per il prossimo, incarnati perfettamente dalla filosofia delle fattorie sociali in Italia.
