Catanzaro – L’endometriosi è una delle patologie più complesse da diagnosticare, con un ritardo medio di diagnosi superiore rispetto ad altre malattie. Spesso considerata invisibile, questa condizione colpisce circa il 10% delle donne italiane, influenzandone significativamente la qualità della vita. Per sensibilizzare il pubblico e fornire informazioni preziose, l’A.P.E. (Associazione Progetto Endometriosi) ha organizzato una conferenza pubblica presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro.
L’evento, intitolato “Endometriosi: aspetti istologici nella diagnosi e patogenesi della malattia”, ha visto la partecipazione di medici ed esperti che hanno affrontato i vari aspetti di questa malattia cronica.
Una patologia complessa e diffusa
“La diagnosi di endometriosi è particolarmente sfidante e i suoi effetti possono essere devastanti,” ha spiegato la Dott.ssa Daniela Lico, ginecologa presso l’Ospedale Renato Dulbecco e responsabile dell’Ambulatorio Endometriosi. “Partecipare a eventi di sensibilizzazione come questo è fondamentale per diffondere informazioni sui sintomi, il trattamento del dolore, le implicazioni psicologiche e l’impatto sull’infertilità.”
Secondo la Dott.ssa Lico, l’endometriosi può manifestarsi in diverse fasi della vita, dall’adolescenza alla menopausa, causando dolori mestruali, cistiti ricorrenti, dolori durante i rapporti sessuali e irregolarità intestinali. Sebbene non esistano cure definitive, percorsi di cura personalizzati e un approccio multidisciplinare possono migliorare notevolmente la qualità della vita delle pazienti.
Il ruolo della corretta informazione
L’incontro è stato anche un’occasione per approfondire le opzioni terapeutiche, dalla terapia farmacologica alla chirurgia, e per discutere il forte impatto psicologico della malattia. Maria Carmela Arcidiacono, referente dell’A.P.E. per la Calabria, ha sottolineato: “È cruciale fornire informazioni adeguate e supportare le donne nel loro percorso. La nostra associazione è sempre disponibile per offrire sostegno concreto.”
Un impegno per il futuro
In Calabria, la carenza di centri specializzati è una sfida importante. Tuttavia, la Regione sta lavorando per migliorare l’informazione e promuovere una maggiore consapevolezza sulla malattia. Tra gli esperti presenti alla conferenza, la Prof.ssa Roberta Venturella, responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Ospedale Renato Dulbecco, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra specialisti per affrontare le implicazioni dell’endometriosi sull’infertilità.
La psicologa Sabina Turone e l’ostetrica Pamela Gugliotta hanno invece discusso l’importanza del supporto psicologico e delle tecniche per la gestione del dolore cronico, offrendo nuove prospettive alle donne colpite da questa condizione debilitante.
La conferenza all’Università Magna Grecia rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro l’endometriosi, dimostrando quanto siano fondamentali la sensibilizzazione e il dialogo tra esperti e pazienti. Grazie all’impegno di associazioni come l’A.P.E., cresce la speranza di un futuro in cui questa malattia invisibile riceva finalmente la giusta attenzione.