Dieta mediterranea: nuove linee guida per terapia e prevenzione della salute

L’Istituto Superiore di Sanità pubblica nuove raccomandazioni sulla dieta mediterranea, evidenziando i benefici nella prevenzione di patologie croniche e promuovendo un modello alimentare sostenibile e salutare.

Il 15 aprile 2025, l’Istituto Superiore di Sanità ha ufficialmente pubblicato le nuove raccomandazioni relative all’uso della dieta mediterranea nella prevenzione e gestione di diverse patologie croniche. Questo documento, inserito nel Sistema Nazionale Linee Guida (Snlg), è frutto del lavoro congiunto della Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (Sinpe), della Fondazione Dieta Mediterranea e della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec). La pubblicazione rappresenta un’importante risorsa per gli operatori sanitari, fornendo indicazioni pratiche sul modello alimentare riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio culturale protetto.

Il valore della dieta mediterranea

Le nuove linee guida includono 81 raccomandazioni basate su evidenze scientifiche provenienti da oltre 3.800 studi clinici. Queste indicazioni evidenziano l’efficacia della dieta mediterranea nel ridurre la mortalità e l’incidenza di numerose malattie croniche. Tra le patologie trattate, le malattie cardiovascolari occupano un posto di rilievo. La dieta, arricchita con olio extravergine d’oliva, è consigliata per la prevenzione di condizioni come ictus, fibrillazione atriale e arteriopatia periferica. Inoltre, in ambito oncologico, le raccomandazioni si estendono alla prevenzione di tumori in diverse sedi, inclusi mammella, colon-retto, polmone e stomaco.

Per quanto riguarda le patologie metaboliche, le evidenze cliniche supportano l’efficacia della dieta nel prevenire il diabete mellito di tipo 2, l’obesità e la sindrome metabolica. Anche i disturbi neurodegenerativi non sono trascurati, con studi che documentano benefici nella riduzione dell’incidenza di Alzheimer, depressione e fragilità negli anziani. Durante la gravidanza, la dieta mediterranea ha dimostrato solidi vantaggi per il diabete gestazionale e le anomalie nel peso neonatale.

Ricerche e collaborazioni

Nicola Veronese, professore associato alla Saint Camillus International University of Health Sciences, ha sottolineato l’importanza di queste raccomandazioni. “Una crescente mole di evidenze scientifiche dimostra come un’adesione rigorosa alla dieta mediterranea si associ a un significativo miglioramento dello stato di salute generale”, ha dichiarato Veronese. Il documento si propone di colmare una lacuna nelle linee guida nazionali e internazionali, offrendo raccomandazioni pratiche agli operatori sanitari.

Il progetto ha visto il coinvolgimento di oltre 30 società scientifiche e il contributo di esperti clinici, ricercatori ed economisti sanitari. “Questo sforzo senza precedenti ha portato alla standardizzazione metodologica dell’approccio nutrizionale in sanità pubblica”, ha aggiunto Veronese.

Caratteristiche della dieta mediterranea

La dieta mediterranea si basa su abitudini alimentari tradizionali di paesi come Italia, Spagna e Grecia. Riconosciuta dall’UNESCO come bene protetto e inserita nel 2010 nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, si caratterizza per il consumo regolare di cereali, frutta, verdura, semi e olio d’oliva. Al contrario, il consumo di carni rosse e grassi animali è limitato, mentre è previsto un uso moderato di pesce, carni bianche, legumi, uova, latticini e dolci.

Questo modello alimentare privilegia prodotti locali e stagionali, minimamente trasformati, e si accompagna a uno stile di vita attivo, con attività fisica regolare e momenti di convivialità. Gli esperti evidenziano come la dieta mediterranea sia in linea con i principi di biodiversità e sostenibilità, rappresentando un patrimonio culturale che promuove la connessione sociale attraverso pasti condivisi.

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