De Corso (Euforea): “Tezepelumab diminuisce la dimensione dei polipi e i sintomi”

Il farmaco biologico tezepelumab si dimostra efficace nel trattamento della rinosinusite cronica con poliposi nasale severa, riducendo interventi chirurgici e corticosteroidi.

Uno studio recente ha rivelato che il farmaco biologico tezepelumab si dimostra efficace nel trattamento della rinosinusite cronica con poliposi nasale severa. I risultati dello studio, noto come Waypoint, sono stati presentati il 10 marzo 2025 durante il congresso della American Academy of Allergy Asthma & Immunology (AAAAI) tenutosi a San Diego. Questo studio rappresenta un importante passo avanti nella gestione di una condizione che ha un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti.

Il contesto della rinosinusite cronica

La rinosinusite cronica con poliposi nasale è una malattia caratterizzata da un’infiammazione persistente della mucosa naso-sinusale, che porta alla formazione di polipi. Questi polipi causano sintomi invalidanti, tra cui ostruzione nasale, perdita dell’olfatto, e eccessiva produzione di muco. Secondo Eugenio De Corso, membro della commissione Euforea per il trattamento di questa patologia, la situazione clinica di questi pazienti è complessa e richiede un approccio terapeutico innovativo. La malattia non solo compromette il benessere fisico, ma ha anche un forte impatto sulla qualità della vita, rendendo essenziale la ricerca di nuove opzioni terapeutiche.

Il ruolo di tezepelumab nello studio Waypoint

Lo studio Waypoint ha evidenziato come tezepelumab possa ridurre significativamente la dimensione dei polipi e migliorare la sensibilità olfattiva. De Corso ha sottolineato che il farmaco ha dimostrato di ridurre il 98% della necessità di ulteriori interventi chirurgici e l’88% della necessità di corticosteroidi sistemici nei pazienti affetti da forme severe di rinosinusite. Questo è un cambiamento radicale rispetto al passato, quando i pazienti necessitavano frequentemente di più interventi chirurgici e di cicli ripetuti di corticosteroidi, che comportano effetti collaterali sia a breve che a lungo termine.

Implicazioni cliniche e prospettive future

I risultati dello studio Waypoint sono di grande rilevanza, poiché offrono una nuova speranza per i pazienti affetti da rinosinusite cronica con poliposi nasale severa. L’introduzione di tezepelumab nella pratica clinica potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nella gestione della malattia, permettendo ai pazienti di vivere una vita più normale e riducendo il ricorso a trattamenti invasivi. De Corso ha evidenziato come questa molecola agisca legandosi al TSLP, una citochina che gioca un ruolo chiave nell’infiammazione cronica, contribuendo così a spegnere il processo infiammatorio alla radice.

La continua ricerca e sviluppo di farmaci biologici come tezepelumab potrebbe portare a ulteriori progressi nel trattamento della rinosinusite cronica, migliorando le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti e aprendo la strada a una gestione più efficace della malattia.

Condivi su: