Dalla marginalità alla quotidianità: le droghe stanno distruggendo intere generazioni

I giovani si avvicinano sempre prima al consumo di droghe, ormai normalizzato nella cultura moderna. Così ci giochiamo il futuro
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Houston, abbiamo un problema: stiamo perdendo una generazione. Il mercato delle droghe si sta trasformando velocemente, e lo fa purtroppo seguendo le logiche più subdole del marketing, come evidenziato nell’articolo sull’ascesa della cocaina rosa e del fentanil (leggi qui). La droga, una volta simbolo di marginalità sociale, si è insinuata nella quotidianità di troppi giovani. Cocaina e altre sostanze vengono associate a un’immagine glamour, spesso veicolata dai social media, normalizzando consumi pericolosi e attirando fasce sempre più giovani.

Questa “campagna pubblicitaria” delle droghe è devastante: la spinta a voler essere parte di una “élite” crea nuove generazioni di consumatori, spesso inconsapevoli dei reali rischi. E l’effetto domino delle dipendenze si traduce in una crisi sanitaria che non risparmia nessuno, mentre la cocaina, che un tempo richiedeva iniziative clandestine, si affaccia oggi al mondo come parte di una festa, di uno status, legandosi a eventi esclusivi e trasformando il pericolo in moda.

È urgente chiedersi come si sia arrivati a questo punto. Non si tratta più di un fenomeno di nicchia o di devianza: la droga è ormai una piaga trasversale, che non conosce più barriere sociali o economiche. L’innalzamento della soglia d’età in cui si inizia a consumare è un segnale d’allarme evidente, ma la risposta della società sembra ancora inadeguata.

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I giovani, sempre più esposti a messaggi ambigui e “patinati”, hanno bisogno di una guida. Non possiamo più limitarci alla condanna morale o alla repressione legale, ma dobbiamo intervenire sul piano educativo e culturale. Serve una narrazione alternativa che smascheri le false promesse della cocaina rosa e del fentanil, mostrando la realtà dietro quel velo di seduzione che i mercati delle droghe continuano a propagare.

Ogni generazione è un terreno fertile su cui si gioca il futuro, ma oggi stiamo assistendo a una generazione che rischia di perdersi sempre più nel buio delle dipendenze. Siamo ancora in tempo per reagire, ma è necessario farlo ora, con politiche di prevenzione incisive e un’azione collettiva che non lasci nessuno indietro.

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