Lo studio condotto dall’Irccs Policlinico San Donato, situato alle porte di Milano, ha messo in luce una realtà allarmante riguardante la salute cardiovascolare delle donne in Lombardia. Pubblicato nel gennaio 2025 sull’European Journal of Preventive Cardiology, il report intitolato ‘A Call for Women’ si basa su un’indagine che ha coinvolto oltre 3.500 donne della regione, rivelando una grave mancanza di consapevolezza riguardo ai rischi legati alle malattie cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di morte tra la popolazione femminile.
La disinformazione sulle malattie cardiovascolari
Dallo studio emerge che più di 6 donne su 10 non sono a conoscenza del fatto che le patologie cardiovascolari sono la principale causa di morte tra le donne. Questo dato mette in evidenza una disinformazione preoccupante che può portare a conseguenze fatali. Gli autori dello studio avvertono che la scarsa conoscenza delle malattie cardiache tra le donne potrebbe essere un fattore determinante nell’aumentare il rischio di mortalità. La coordinatrice dello studio, la dottoressa Serenella Castelvecchio, ha sottolineato la necessità di un intervento mirato per migliorare la consapevolezza e la prevenzione di queste malattie.
Identificazione dei profili di rischio
L’indagine ha identificato tre distinti profili di donne, ognuno con caratteristiche e necessità specifiche. Il primo gruppo, composto da donne con un’età media di 53 anni, presenta un buon livello di istruzione e una maggiore attitudine all’attività fisica. Queste donne, pur avendo una maggiore consapevolezza (38%), soffrono frequentemente di patologie come ipertensione e ipercolesterolemia. Il secondo gruppo, con un’età media di 62 anni, è composto principalmente da donne in menopausa, con un livello di istruzione inferiore e una maggiore incidenza di malattie croniche. Infine, il terzo gruppo è formato da giovani donne di 38 anni, caratterizzate da un elevato livello di istruzione e occupazione, ma che mostrano una scarsa consapevolezza dei rischi per la salute. Questo gruppo è particolarmente vulnerabile a stili di vita poco salutari, con un 19,3% di fumatrici e un 29,8%% che non praticano attività fisica.
Necessità di campagne di prevenzione mirate
Il risultato più significativo emerso dall’indagine è che il 64,4% delle partecipanti non ha una sufficiente consapevolezza riguardo al rischio cardiovascolare. Questo dato indica che le campagne di prevenzione attualmente in atto non sono sufficientemente mirate e necessitano di un approccio più personalizzato. La dottoressa Castelvecchio ha evidenziato che le malattie cardiovascolari rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria, richiedendo un cambiamento radicale nel modo in cui si comunica con le donne. È fondamentale superare l’approccio “one size fits all” e sviluppare interventi su misura che tengano conto delle diverse esigenze e situazioni delle donne.
Un nuovo approccio alla salute femminile
La ricerca del Policlinico San Donato non solo offre un quadro della consapevolezza delle donne lombarde, ma fornisce anche indicazioni preziose per l’intero territorio nazionale. La dottoressa Castelvecchio ha sottolineato l’importanza di tre parole chiave: education, empowerment e awareness. Questi elementi sono essenziali per la creazione di campagne di prevenzione efficaci che rispondano ai bisogni reali delle donne. Le statistiche attuali indicano che le malattie cardiovascolari sono responsabili del 54% dei decessi tra le donne nell’Unione Europea, un dato che deve spingere a un urgente rinnovamento delle strategie di comunicazione e prevenzione.
