Crisi degli infermieri: un’indagine rivela il malessere della categoria in Italia

Un sondaggio di Nursing Up rivela che il 60% degli infermieri italiani intende lasciare la professione a causa di scarsa valorizzazione e condizioni lavorative insoddisfacenti, sollecitando riforme urgenti.
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Un recente sondaggio condotto dal sindacato Nursing Up ha messo in luce una situazione critica per la professione infermieristica in Italia. Con oltre 3 mila infermieri intervistati, l’indagine ha svelato numerosi aspetti preoccupanti riguardo alla loro soddisfazione professionale, all’impatto del lavoro e al riconoscimento delle competenze. Questi risultati sono stati presentati nel contesto del congresso nazionale Quadri Dirigenti a Roma, un’occasione nella quale il sindacato ha sollevato la voce per chiedere interventi urgenti e riforme significative.

Il malcontento crescente tra gli infermieri

Una delle statistiche più significative emerse dall’indagine è che il 60% degli infermieri manifesta l’intenzione di abbandonare la professione. Questa decisione è alimentata dalla scarsa redditività e dall’elevato impegno richiesto dal lavoro quotidiano. Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, ha descritto la situazione come “un segnale gravissimo”, sottolineando che tali dati rilanciano le motivazioni alla base della prossima manifestazione di protesta programmata per il 20 novembre. Il sindacato intende unire le forze con i medici per denunciare le condizioni di lavoro insoddisfacenti e per chiedere maggiori investimenti nel settore sanitario.

Un aspetto che emerge chiaramente è la percezione da parte degli infermieri di un mancato riconoscimento delle loro competenze e dei sacrifici fatti quotidianamente. Ben il 90% degli intervistati afferma di non ricevere il giusto apprezzamento e valorizzazione del proprio operato. Questo clima di disillusione si estende anche alla mancanza di fiducia nel futuro, con l’88% degli infermieri convinti che entro la fine del 2024 non ci saranno miglioramenti significativi nella loro vita professionale, sia sul fronte economico che contrattuale.

La mancanza di supporto e tutela nel lavoro

Il sondaggio ha fatto emergere anche la questione del supporto psicologico e della protezione sul posto di lavoro. Circa l’85% degli intervistati ha dichiarato di non ricevere il giusto supporto nella gestione dello stress, un fattore cruciale considerando le pressioni quotidiane derivanti dalla professione. Inoltre, il 68% dei partecipanti non si sente tutelato nel proprio lavoro, un sentimento che è particolarmente preoccupante data l’importanza della sicurezza sul lavoro in ambito sanitario.

Queste statistiche indicano un contesto critico in cui gli infermieri operano, rivelando una struttura professionale che non riesce a garantire un ambiente di lavoro sano e favorevole. La mancata sostegno e la percezione di insicurezza stanno contribuendo ad aumentare il livello di insoddisfazione e preoccupazione all’interno della categoria, portando molti a dissuadere i giovani dall’intraprendere questa carriera. Infatti, il 75% degli intervistati ha affermato che non consiglierebbe il proprio lavoro a una nuova generazione.

Appello per un cambiamento strutturale

Antonio De Palma ha dichiarato che se gli infermieri con oltre 20 anni di esperienza non raccomandano il loro lavoro ai figli, significa che il sistema sanitario sta attraversando una grave crisi. Per affrontare questa situazione è necessario un intervento immediato che possa invertire la rotta. Le richieste espresse dal sindacato si concentrano su politiche concrete di valorizzazione della professione, così come su investimenti mirati per migliorare le condizioni lavorative.

Il sindacato auspica che le istituzioni rispondano a queste esigenze, riconoscendo l’importanza cruciale degli infermieri nel sistema sanitario italiano. Un cambiamento significativo potrebbe non solo riportare fiducia nella professione, ma anche attrarre nuovi talenti nel settore, contribuendo a un futuro più stabile e promettente per la sanità italiana. Il Nursing Up si prepara a ulteriori mobilitazioni per richiamare l’attenzione su queste questioni, mettendo in evidenza l’importanza di un sistema di assistenza sanitaria che valorizzi adeguatamente i propri professionisti.

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