Chirurgia: all’Ismett di Palermo eseguito il primo bypass aorto coronarico robotico nel Sud Italia

Il 15 gennaio 2025, l’Ismett di Palermo ha eseguito il primo bypass aorto coronarico con il robot Da Vinci, rivoluzionando la cardiochirurgia in Italia.

È avvenuto un significativo passo avanti nel campo della cardiochirurgia in Italia. Per la prima volta, il 15 gennaio 2025, presso l’Ismett di Palermo, è stato eseguito un intervento di bypass aorto coronarico utilizzando il sistema Da Vinci, un robot chirurgico all’avanguardia. Questa innovativa tecnologia permette di effettuare operazioni di cardiochirurgia in modo mini-invasivo e video assistito, un approccio che rappresenta una vera e propria rivoluzione per il settore.

Dettagli dell’intervento

L’intervento è stato condotto dall’équipe medica guidata dal dottor Francesco Musumeci, Senior Consultant in Cardiac Surgery. A supporto dell’operazione, la gestione anestesiologica è stata affidata alla dottoressa Maria Scarlata. L’Ismett, istituzione nata dalla collaborazione tra la Regione Sicilia e il Upmc (Università di Pittsburgh Medical Center), ha già utilizzato il sistema Da Vinci per interventi in ambito addominale e toracico, ma questo rappresenta il primo utilizzo della tecnologia in un contesto cardiochirurgico.

Innovazione tecnologica

Il sistema Da Vinci offre un’interfaccia computerizzata che consente al chirurgo di manovrare strumenti chirurgici con una precisione senza precedenti. Musumeci ha commentato l’importanza di questo approccio, affermando che l’uso della robotica in cardiochirurgia rappresenta il futuro della disciplina. Grazie a questa tecnologia, è possibile evitare il tradizionale taglio chirurgico, consentendo interventi meno invasivi che migliorano la qualità delle cure per i pazienti.

Procedura e risultati

Durante l’intervento, come descritto dai medici dell’Ismett, sono stati praticati tre piccoli fori nel torace del paziente, attraverso i quali sono stati inseriti una telecamera e due strumenti chirurgici di dimensioni ridotte, insieme a un’incisione laterale di circa quattro centimetri. Il chirurgo, posizionato davanti a una consolle, ha potuto visualizzare un’immagine tridimensionale ad alta definizione del campo operatorio, ingrandita di dieci volte, e controllare i bracci del robot tramite due manipolatori simili a joystick. Questo ha permesso una visione ottimale delle strutture anatomiche, garantendo la massima precisione durante l’intervento.

Benefici per i pazienti

I benefici per i pazienti sono significativi. Musumeci ha sottolineato che l’intervento avviene a cuore battente, senza l’uso della circolazione extracorporea, il che consente un decorso post-operatorio rapido e riduce il rischio di complicanze. Grazie a questa tecnica, i pazienti possono lasciare l’ospedale dopo soli tre o quattro giorni, riprendendo rapidamente le loro normali attività quotidiane. La realizzazione di questo intervento segna un traguardo importante per la cardiochirurgia in Italia e apre la strada a ulteriori sviluppi nell’uso della robotica in ambito medico.

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