L’allerta proviene dagli Stati generali della radioterapia oncologica, tenutisi a Roma il 28 marzo 2025. Questo incontro ha rivelato una situazione preoccupante: il 60% delle persone affette da neoplasie ha bisogno di cure radioterapiche, ma solo il 30% riesce effettivamente ad accedervi. Un dato che mette in luce le difficoltà che i pazienti italiani devono affrontare per ricevere trattamenti adeguati.
La radioterapia è una delle terapie più avanzate nella lotta contro il cancro, capace di offrire soluzioni efficaci e, in molti casi, risolutive. Tuttavia, in Italia, il suo utilizzo è ancora lontano dagli standard internazionali. Durante l’evento, organizzato dall’Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica (Airo) su iniziativa dell’onorevole Ugo Cappellacci, presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, è emerso che la carenza di specialisti e le difficoltà di accesso ai trattamenti stanno compromettendo la qualità delle cure.
L’appello degli specialisti
Un gruppo di medici e rappresentanti delle società scientifiche, tra cui radio-oncologi, oncologi medici e radiologi, ha lanciato un appello alle istituzioni. La richiesta principale è quella di valorizzare la formazione sulla radioterapia nei corsi di laurea in Medicina e nei percorsi di specializzazione. Si propone l’istituzione di borse di studio per attrarre nuovi talenti in questo campo, dato che la mancanza di specialisti in formazione potrebbe compromettere l’offerta di radioterapia nei prossimi dieci anni.
Inoltre, i professionisti chiedono di rafforzare il ruolo dei radio-oncologi nei team multidisciplinari e di garantire il loro coinvolgimento nelle Reti oncologiche regionali. Questo approccio integrato è fondamentale per migliorare la gestione delle patologie tumorali. Si sottolinea anche l’importanza di delineare percorsi terapeutici chiari che integrino le cure farmacologiche con la radioterapia, specialmente in quelle patologie dove l’associazione tra farmaci e radioterapia ha dimostrato di portare benefici senza effetti collaterali significativi.
L’onorevole Cappellacci ha affermato: “La radioterapia oncologica è una risorsa terapeutica fondamentale nella lotta contro il cancro, ma ancora oggi troppi cittadini italiani non vi hanno accesso”. Ha evidenziato che l’evento rappresenta una tappa cruciale per avviare un percorso condiviso tra istituzioni, comunità scientifica e associazioni di pazienti, sottolineando la necessità di investire nella formazione di nuovi specialisti.
La crisi della specializzazione
Gli organizzatori degli Stati generali hanno fatto notare che senza un aumento del numero di radio-oncologi, la disciplina rischia di scomparire nel prossimo decennio. Attualmente, in Italia, ci sono solo 1.045 radio-oncologi distribuiti in circa 200 centri di radioterapia, una situazione aggravata dal basso numero di iscritti alle scuole di specializzazione. Nel 2024, solo 23 studenti si sono iscritti a fronte di 170 posti disponibili.
Per affrontare questa crisi, è fondamentale potenziare la formazione universitaria, introducendo corsi obbligatori di radioterapia oncologica nei programmi di laurea in Medicina, con un numero adeguato di crediti formativi. È altrettanto importante rendere più attrattiva la specializzazione, istituendo borse di studio per gli specializzandi in Radioterapia. Senza queste misure, il rischio è che la specializzazione possa quasi scomparire nei prossimi anni, lasciando i pazienti senza accesso a cure fondamentali.
