Cancro e invecchiamento: nuove evidenze sul legame secondo la ricerca

Lo studio dell’IFOM e del CNR di Pavia analizza il legame tra cancro e invecchiamento, evidenziando l’importanza dei telomeri e della senescenza cellulare nella popolazione anziana.

Ricercatori dell’IFOM e del CNR di Pavia hanno recentemente analizzato la complessa relazione tra cancro e invecchiamento, evidenziando che una quota significativa delle diagnosi di tumore riguarda la popolazione anziana, in particolare gli over 70. Questo studio, condotto da Lucrezia Trastus e Fabrizio d’Adda di Fagagna, è stato pubblicato il 12 marzo 2025 sulla rivista scientifica Nature Aging. Gli scienziati si sono concentrati sui meccanismi molecolari che collegano l’invecchiamento allo sviluppo tumorale, un tema di crescente interesse nella comunità scientifica.

Il legame tra cancro e invecchiamento

Il legame tra cancro e invecchiamento è un argomento di studio sempre più rilevante, soprattutto considerando che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’aspettativa di vita in Italia è di 82 anni, mentre l’aspettativa di vita sana si attesta a 71 anni. Questo implica che molte persone vivono gli ultimi anni della loro vita con malattie legate all’invecchiamento. Attualmente, un quarto della popolazione italiana ha più di 65 anni, e tra le patologie più gravi che colpiscono questa fascia di età, il cancro è particolarmente preoccupante, con circa una persona su cinque che sviluppa la malattia nel corso della vita. La metà delle diagnosi di tumore riguarda individui con più di 70 anni, conferendo così al cancro una connotazione di malattia legata all’invecchiamento.

Fabrizio d’Adda di Fagagna ha sottolineato l’importanza di rivedere la letteratura scientifica per identificare le cause sottostanti a questo fenomeno. Il team di ricerca ha esplorato come il mantenimento del genoma e il danno al DNA influenzino la tumorigenesi e l’omeostasi tissutale nell’invecchiamento. Inoltre, hanno esaminato il ruolo della disfunzione telomerica e della senescenza cellulare nello sviluppo del cancro, analizzando come questi processi possano contribuire all’instabilità genomica e all’infiammazione cronica.

Il ruolo dei telomeri nella senescenza cellulare

Presso i laboratori dell’IFOM e del CNR di Pavia, d’Adda di Fagagna e il suo team hanno dedicato oltre vent’anni allo studio del danno al DNA e dell’erosione dei telomeri. I telomeri, estremità dei cromosomi, si accorciano nel tempo, contribuendo alla senescenza cellulare e all’invecchiamento dell’organismo. D’Adda di Fagagna ha spiegato che questo meccanismo, pur essendo deleterio, potrebbe essersi evoluto per prevenire la trasformazione cellulare in tumori, limitando la proliferazione delle cellule.

Le ricerche condotte hanno dimostrato che modificare la lunghezza dei telomeri o eliminare le cellule senescenti negli animali da laboratorio può fornire informazioni preziose su come questi processi influenzino il cancro. Lucrezia Trastus ha evidenziato che, nonostante i tumori tendano a svilupparsi più lentamente negli animali anziani rispetto ai giovani, questo fenomeno appare contraddittorio rispetto all’andamento osservato negli esseri umani.

L’articolo di revisione mette in evidenza anche le differenze biologiche tra gli esseri umani e gli animali modello, sottolineando l’importanza di considerare questi aspetti nello studio della relazione tra cancro e invecchiamento. Adottare un approccio integrato per analizzare entrambe le condizioni si sta rivelando promettente, poiché un numero crescente di studi clinici sta valutando la possibilità di riutilizzare farmaci sviluppati per il cancro nel trattamento dell’invecchiamento e viceversa.

L’analisi di questioni così complesse offre l’opportunità di sviluppare strategie terapeutiche che possano migliorare la salute degli individui, affrontando non solo la malattia, ma anche i fattori legati all’invecchiamento.

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