Cancro al rene: 155mila italiani colpiti, ma il 45% ne sa poco

In Italia, 13mila nuove diagnosi di tumore al rene ogni anno, ma scarsa conoscenza dei centri di eccellenza e dei trattamenti innovativi tra la popolazione.

L’analisi condotta dall’Istituto di ricerca Piepoli ha rivelato che in Italia, ogni anno, si registrano circa 13mila nuove diagnosi di tumore al rene. Questo dato è emerso durante un evento tenutosi a Roma il 27 marzo 2025, in occasione della presentazione della campagna “Fianco a fianco. Uniti contro il carcinoma renale”, promossa da MSD in collaborazione con la Società Italiana di Urologia (SIU) e l’associazione di pazienti Anture.

La ricerca ha coinvolto un campione di 1.000 persone, rappresentativo della popolazione italiana, che ha dimostrato un buon livello di conoscenza sui sintomi e le caratteristiche del carcinoma renale. Tuttavia, è emersa una significativa confusione riguardo ai medici di riferimento e ai centri specializzati per il trattamento della malattia. Il 92% degli intervistati non è a conoscenza di alcun centro di eccellenza dedicato, mentre quasi la metà ha erroneamente indicato il nefrologo come figura di riferimento, rispetto al 43% che ha menzionato l’oncologo e il 35% l’urologo.

Il ruolo dei centri di eccellenza

Giuseppe Carrieri, presidente della SIU, ha sottolineato l’importanza di rivolgersi a centri di eccellenza per garantire una presa in carico multidisciplinare. Questi centri devono garantire una stretta collaborazione tra urologi, oncologi, radiologi e anatomo-patologi, per assicurare ai pazienti il miglior percorso terapeutico possibile. Un’iniziativa utile in questo contesto è rappresentata dal “Bollino arancione”, un riconoscimento che identifica i centri che offrono trattamenti all’avanguardia e servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura del carcinoma renale. I criteri per l’assegnazione di questo bollino sono basati su evidenze scientifiche e linee guida internazionali, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure.

Conoscenza e consapevolezza tra gli italiani

La maggior parte degli italiani è consapevole della diffusione del tumore al rene e riconosce i sintomi, ma il 32% degli intervistati ha una conoscenza limitata dei fattori di rischio legati a stili di vita scorretti, come il fumo e un’alimentazione non equilibrata. Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli, ha evidenziato come le lacune maggiori emergano nel contesto del percorso diagnostico e terapeutico.

Il 46% degli intervistati ha indicato la chirurgia come trattamento principale, mentre il 33% ha menzionato la chirurgia robotica, anche se meno della metà riconosce i benefici di questa tecnica innovativa. Andrea Minervini, professore di Urologia all’Università degli Studi di Firenze, ha aggiunto che la chirurgia robotica rappresenta una frontiera fondamentale per migliorare i risultati e ridurre i tempi di recupero, sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare per personalizzare il percorso di cura.

Opzioni terapeutiche e necessità di informazione

La ricerca ha rivelato che il 55% degli intervistati associa il termine “terapia” esclusivamente alla chemioterapia e alla radioterapia, mentre solo il 26% ha menzionato la terapia farmacologica. Roberto Iacovelli, oncologo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha spiegato che per il tumore del rene metastatico, i trattamenti tradizionali possono risultare poco efficaci. Gli oncologi si orientano quindi verso terapie a bersaglio molecolare e immunoterapia, che sono ormai consolidate nella pratica clinica e possono migliorare la prognosi dei pazienti.

L’indagine ha anche rivelato che il 42% degli intervistati ritiene sia necessario parlare di più del tumore al rene, mentre il 39% chiede maggiori campagne di sensibilizzazione. Tonia Cinquegrana, presidente di Anture, ha affermato che una corretta informazione è fondamentale per orientare pazienti e caregiver, sottolineando l’impegno dell’associazione nella campagna “Fianco a fianco”.

La campagna, avviata nel 2023, ha già raggiunto milioni di persone attraverso comunicazioni sui social e un sito web dedicato, fornendo informazioni scientifiche e consigli pratici. Nicoletta Luppi, presidente di MSD Italia, ha dichiarato che la corretta informazione è uno dei pilastri della loro visione in oncologia, insieme alla prevenzione e alla ricerca. La missione di MSD è di sviluppare soluzioni terapeutiche innovative e contribuire alla diffusione della consapevolezza su temi di salute rilevanti.

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