Fabrizio Maggi, direttore del Dipartimento di Epidemiologia clinica, diagnostica e ricerca preclinica dell’INMI Spallanzani di Roma, ha recentemente fornito aggiornamenti significativi riguardo al virus H5N1. Durante un’intervista rilasciata il 25 marzo 2025, Maggi ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione della trasmissione del virus tra gli esseri umani, evidenziando i progressi compiuti nella diagnosi e nel monitoraggio della situazione.
Diffusione del virus H5n1
Maggi ha osservato un fenomeno preoccupante: il virus H5N1 sta mostrando una diffusione crescente a livello internazionale, colpendo diverse specie animali, in particolare i mammiferi. Questo aspetto è interessante dal punto di vista scientifico, ma solleva anche un campanello d’allarme. La circolazione del virus tra gli animali può portare a mutazioni che richiedono un monitoraggio attento. Secondo il virologo, i ceppi attualmente in circolazione non sono tutti riconducibili a quelli già segnalati in vari Paesi, il che rende la situazione ancora più complessa. Maggi ha avvertito che l’aumento della circolazione del virus nei mammiferi incrementa il rischio di mutazioni, rendendo necessaria una sorveglianza intensificata.
Diagnosi e prevenzione
Presso l’INMI Spallanzani, i ricercatori stanno lavorando per sviluppare sistemi di diagnosi rapida e tempestiva per rilevare il virus H5N1 negli esseri umani. Maggi ha spiegato che il centro funge anche da laboratorio di riferimento per il Lazio, occupandosi del sequenziamento dei campioni. Recentemente, il laboratorio ha partecipato a una simulazione di epidemia per testare i propri protocolli di risposta. Anche se i test diagnostici attualmente disponibili non sono numerosi sul mercato, lo Spallanzani è impegnato a sviluppare test aggiornati in risposta alle nuove sequenze virali.
Un caso recente di aviarietà ha coinvolto una pecora risultata positiva nel Regno Unito, alimentando le preoccupazioni riguardo alla possibilità di una trasmissione interumana del virus. Maggi ha dichiarato che, sebbene non ci siano certezze su una potenziale trasmissione tra esseri umani, è fondamentale evitare di correre questo rischio.
Armi contro l’h5n1
Quando si parla di strumenti di difesa contro l’H5N1, Maggi ha confermato che esistono vaccini e antivirali, ma ha sottolineato che questi ultimi sono attualmente limitati nella loro efficacia. Ha suggerito che per i vaccini sarà necessario sviluppare nuove piattaforme, come quelle a mRNA autoreplicanti, che potrebbero offrire una risposta immunitaria più robusta. Per quanto riguarda gli antivirali, sebbene esistano già trattamenti, questi sono costosi e c’è un continuo sviluppo di nuove opzioni terapeutiche che mirano a colpire diverse porzioni del virus.
La situazione attuale richiede un’attenzione costante e un impegno nella ricerca per garantire che le misure di prevenzione e trattamento siano sempre al passo con l’evoluzione del virus H5N1.
