Le ASL RM1 e RM2 si pongono come punti di riferimento fondamentali per la salute mentale nel territorio romano. Abbiamo realizzato una videointevista con i direttori Giuseppe Ducci (ASL RM1) e Massimo Cozza (ASL RM2), che hanno illustrato le iniziative, le strategie e le sfide future, sottolineando l’importanza di un approccio integrato e comunitario.
L’impegno dell’ASL Roma 1 e Roma 2 si inserisce in un contesto di attenzione crescente verso la salute mentale, come dimostrato dai recenti traguardi celebrati dalla Fondazione Don Luigi Di Liegro (leggi qui). Quest’ultima, in 25 anni di attività, ha costruito un modello virtuoso basato sulla collaborazione tra volontariato e istituzioni, evidenziando quanto siano fondamentali le sinergie tra realtà pubbliche e private per garantire un supporto efficace.
La celebrazione di questo importante anniversario è stata un’occasione per ribadire l’urgenza di affrontare i problemi di salute mentale con un approccio multidisciplinare e umano, un principio condiviso anche dagli interventi innovativi messi in campo dalle due ASL romane.
Approccio biopsicosociale e innovazione tecnologica
Le due ASL adottano un approccio biopsicosociale per affrontare i disturbi mentali, integrando aspetti biologici, psicologici e sociali. Tra le innovazioni principali, l’ASL RM1 ha introdotto l’uso della realtà virtuale, sia per la diagnosi che per il trattamento. Questa tecnologia permette di migliorare la qualità delle cure, in particolare nei giovani e negli adulti con disturbi complessi.
Massimo Cozza, direttore dell’ASL RM2, ha evidenziato l’impegno nella gestione delle problematiche emergenti, come l’aumento di disturbi mentali tra gli adolescenti. L’età media di insorgenza si è abbassata, con casi registrati già a partire dai 12 anni. Ansia, depressione, autolesionismo e disturbi alimentari sono affrontati con percorsi specifici e strutture dedicate.
Integrazione sociale e progetti di supporto
Un punto cardine delle strategie delle ASL RM1 e RM2 è l’integrazione sociale. Per l’ASL RM2, il progetto “Abitare Assistito” rappresenta una soluzione innovativa per le persone con disturbi gravi. Circa 100 utenti sono seguiti in oltre 40 appartamenti, dove operatori specializzati forniscono supporto quotidiano, dalla gestione della casa alla creazione di reti sociali, con l’obiettivo finale di favorire l’inclusione lavorativa.
L’ASL RM1, invece, punta su programmi di prevenzione nelle scuole e collaborazioni con enti locali per sensibilizzare la comunità e ridurre lo stigma legato ai disturbi mentali. La consulta dipartimentale per la salute mentale coinvolge associazioni, società scientifiche e rappresentanti municipali, promuovendo una visione partecipativa.
Sfide future e necessità di risorse
Nonostante i progressi, entrambe le ASL riconoscono la necessità di maggiori risorse umane e finanziarie. La gestione della salute mentale richiede una rete territoriale più ampia, che includa medici di base, pediatri e associazioni di volontariato. “È solo con un’integrazione sociale e culturale che possiamo vincere questa battaglia,” ha dichiarato Cozza.
Il tema delle dipendenze è un altro fronte caldo. L’ASL RM2 sta rafforzando la collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale e i Servizi per le Dipendenze (SeRD), per affrontare la comorbilità tra disturbi mentali e uso di sostanze.
Le ASL RM1 e RM2 stanno tracciando una strada innovativa e inclusiva per la salute mentale, ma resta ancora molto da fare. L’integrazione delle reti sociali, l’utilizzo di tecnologie avanzate e l’attenzione alla prevenzione rappresentano passi importanti verso una gestione più efficace e umana delle sofferenze mentali.
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