Anoressia in Italia: 540mila pazienti, il 90% sono donne

La Settimana nazionale del Fiocchetto Lilla promuove la ricerca sull’anoressia nervosa, evidenziando l’importanza di interventi nutrizionali personalizzati per il recupero dei pazienti.

La Settimana nazionale del Fiocchetto Lilla, che si svolge fino al 15 marzo 2025, porta alla luce un tema di grande rilevanza sociale: l’anoressia nervosa. Questo disturbo alimentare colpisce circa l’1% della popolazione italiana, con una prevalenza del 90% tra le donne, corrispondente a oltre 540.000 pazienti. Le statistiche mostrano che i disturbi del comportamento alimentare, tra cui la bulimia e il binge eating, interessano oltre 3 milioni di persone nel Paese.

Il ruolo della ricerca nella cura dell’anoressia

Recentemente, un’importante indagine condotta dal Centro per la cura dei disturbi alimentari di Villa Miralago, situato a Varese, e dall’Università degli Studi di Milano, ha messo in evidenza l’importanza di adottare marcatori specifici nel processo di riabilitazione nutrizionale per i pazienti affetti da anoressia nervosa. Lo studio, che ha coinvolto 79 pazienti ricoverati per un periodo minimo di sei mesi, ha analizzato vari parametri come il peso, l’indice di massa corporea, la massa grassa e magra, la massa cellulare corporea, l’angolo di fase e i marcatori di idratazione.

La ricerca ha dimostrato che è fondamentale pianificare un’assunzione calorica e proteica in modo dinamico e personalizzato. Questo approccio non solo mira al recupero del peso, ma anche a migliorare la composizione corporea, un aspetto cruciale per il benessere dei pazienti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nutrients, in concomitanza con la Settimana nazionale del Fiocchetto Lilla, sottolineando l’impegno nella ricerca e nella cura di questi disturbi.

Interventi nutrizionali mirati e personalizzati

I ricercatori, tra cui Ileana Terruzzi, professore associato in scienza dell’alimentazione, e Eugenia Dozio, responsabile della nutrizione presso il centro di eccellenza del Servizio Sanitario Nazionale, hanno evidenziato che la riabilitazione nutrizionale deve andare oltre il semplice ripristino del peso. Secondo Dozio, è necessario un approccio che consideri non solo l’apporto calorico, ma anche quello proteico, per garantire un recupero equilibrato e una salute cellulare ottimale.

Lo studio ha esaminato come l’interazione tra l’assunzione calorica e proteica influisca sulla composizione corporea dei pazienti. I risultati hanno rivelato che un adeguato apporto calorico è cruciale per il recupero della massa grassa, mentre l’assunzione di proteine risulta fondamentale per preservare la massa magra e promuovere la rigenerazione cellulare.

Verso un futuro di interventi integrati

La ricerca ha sottolineato l’importanza di un monitoraggio costante dei parametri di composizione corporea e idratazione, per permettere interventi nutrizionali personalizzati e un recupero più equilibrato dalla malnutrizione causata dall’anoressia nervosa. Alessandro Raggi, vicepresidente della Fondazione Ananke di Villa Miralago, ha dichiarato che i risultati evidenziano la necessità di un approccio strutturato che integri aspetti nutrizionali e psicologici, auspicando una sinergia tra le diverse competenze del settore per sviluppare percorsi di cura sempre più efficaci.

Questa iniziativa di ricerca rappresenta un passo significativo verso una maggiore comprensione e trattamento dell’anoressia nervosa, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone colpite da questo grave disturbo.

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