Allergie dopo i 40 anni: analisi delle cause di un fenomeno in crescita

Le allergie stanno aumentando nella popolazione, con sintomi che evolvono nel tempo e impatti significativi sulla salute e sull’economia, secondo l’immunologo Mauro Minelli.

Le allergie rappresentano una problematica sempre più rilevante per la salute pubblica, manifestandosi in quadri clinici che possono variare da forme lievi a condizioni gravi. Secondo l’immunologo clinico e allergologo Mauro Minelli, docente presso l’Università Lum, le reazioni allergiche possono includere sintomi come rinite, asma, orticaria, eczema e, nei casi più estremi, anafilassi. Queste reazioni sono scatenate da sostanze normalmente innocue per chi non è allergico, come polveri, pollini, alimenti, farmaci e metalli come il nichel. Minelli ha descritto questo fenomeno attraverso il concetto di “marcia allergica”, un termine che illustra come le manifestazioni allergiche possano evolvere nel tempo, dall’infanzia all’età adulta, cambiando forma ma non essenza.

Sintomi delle allergie

I sintomi allergici nei bambini di età inferiore ai 2-3 anni tendono a manifestarsi principalmente sulla pelle, attraverso la dermatite atopica, e sull’apparato gastrointestinale. Con l’avanzare dell’età, questi sintomi si trasformano, portando a problematiche respiratorie. Minelli ha osservato che si verifica una transizione dalle allergie alimentari, tipiche dei primi anni di vita, a reazioni verso allergeni inalanti. Questo processo è il risultato di un complesso meccanismo di immuno-infiammazione che può diventare cronico, dando origine a patologie allergiche. La predisposizione genetica gioca un ruolo cruciale, poiché non esiste un singolo “cromosoma dell’allergia”; piuttosto, è il risultato dell’interazione di più geni che regolano la produzione di IgE e la risposta infiammatoria agli allergeni ambientali.

Frequenza delle allergie

Negli ultimi decenni, si è registrato un significativo aumento della prevalenza delle allergie nella popolazione. Secondo Minelli, la percentuale è passata dal 7-8% negli anni ’70 a circa il 25% negli anni 2000. Le allergopatie colpiscono prevalentemente la fascia giovanile e adulta, in particolare gli studenti e i lavoratori. Questa crescita non è solo un problema di salute individuale, ma comporta anche un notevole onere economico per il sistema sanitario, dovuto a diagnosi, trattamenti e assenze dal lavoro o dalla scuola.

Cause delle allergie

Le allergie non sono statiche e possono manifestarsi in modi diversi nel corso della vita. Talvolta si risolvono spontaneamente dopo l’adolescenza, altre volte si attenuano per poi riemergere con maggiore intensità in età adulta. Minelli ha sottolineato che le cause di queste variazioni possono essere molteplici. Un fattore chiave è rappresentato dai cambiamenti funzionali del sistema immunitario, che può diventare più suscettibile a disfunzioni nel tempo. Ad esempio, le allergie alimentari possono derivare da alterazioni della parete intestinale, che consentono il passaggio di antigeni nel sangue.

Inoltre, i cambiamenti climatici influenzano la salute umana e il ciclo vitale delle piante, modificando la presenza di pollini nell’aria. Minelli ha avvertito che l’aumento delle temperature porta a una fase di pollinazione più lunga e anticipata, aumentando l’esposizione agli allergeni. L’inquinamento atmosferico, infine, può intensificare le reazioni allergiche, rendendo i pollini più aggressivi. Minelli ha evidenziato che l’esposizione a inquinanti ambientali è collegata a un aumento dell’incidenza di asma bronchiale negli adulti. Anche fattori come lo stress e l’aumento di peso possono influenzare la gravità delle allergie, in particolare negli adulti.

È fondamentale riconoscere che, sebbene le allergie possano sembrare imprevedibili, il loro sviluppo nel tempo presenta schemi che possono essere monitorati. Minelli ha concluso sottolineando l’importanza di affidarsi a competenze specializzate per gestire queste condizioni.

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