In Italia, l’emergenza della sindrome di burnout tra i giovani oncologi sta assumendo proporzioni preoccupanti. Secondo recenti dati, circa l’80% dei medici oncologi under 40 è affetto da questo fenomeno, che si manifesta attraverso sintomi come ansia, irritabilità e una generale sensazione di frustrazione. Le cause principali di questo disagio includono eccessivi carichi di lavoro, una gestione burocratica che sottrae tempo alla pratica clinica e difficoltà nella comunicazione con i pazienti e i loro caregiver. Questo problema non è isolato all’Italia, ma si estende a livello europeo, compromettendo la qualità dell’assistenza oncologica.
Il fenomeno del burnout tra i giovani oncologi
Francesco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione del burnout, che colpisce un oncologo su tre in Europa. La minore esperienza dei giovani medici nel gestire le esigenze dei pazienti oncologici li espone a un rischio maggiore di sviluppare questo tipo di disagio psicologico. La AIOM sta cercando di contrastare questa situazione attraverso iniziative di formazione, come i “AIOM Games”, eventi interattivi che mirano a valorizzare i giovani professionisti del settore. L’ultimo di questi eventi si è svolto il 15 marzo 2025 a Roma, con un’ampia partecipazione di clinici provenienti da tutta Italia.
Formazione e aggiornamento come strumenti di prevenzione
Perrone ha evidenziato che il 53% dei membri della AIOM ha meno di 40 anni, e che la formazione continua è fondamentale per supportare i giovani oncologi nel loro percorso professionale. Le raccomandazioni della Task Force Resilience della Società Europea di Oncologia Medica indicano chiaramente la necessità di investire nella formazione. Gli AIOM Games offrono un’opportunità unica di apprendimento attraverso esercitazioni pratiche e dibattiti. I vincitori di questi eventi hanno la possibilità di partecipare al Congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO), che si terrà a ottobre a Berlino.
Nel 2024, in Italia sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore, un dato che evidenzia l’importanza di avere oncologi ben formati e motivati. Nonostante le difficoltà, i giovani oncologi italiani si distinguono per le loro competenze e il loro impegno. Tuttavia, la crescente domanda di assistenza oncologica e la carenza di personale specializzato rappresentano una sfida significativa per il Servizio Sanitario Nazionale.
Le sfide del sistema sanitario e l’impatto sulla professione
Angela Toss, coordinatrice del Working Group AIOM Giovani, ha messo in evidenza come l’elevato livello di stress e il tempo dedicato alla burocrazia possano influenzare le scelte professionali degli studenti di Medicina. Attualmente, oltre la metà del tempo di una visita ambulatoriale oncologica è dedicato a procedure amministrative, riducendo il tempo effettivo per l’assistenza al paziente. Toss ha sottolineato che l’aumento del carico burocratico è correlato a un incremento del burnout tra i professionisti.
AIOM si impegna a sostenere la formazione e l’aggiornamento dei giovani oncologi, affrontando anche le problematiche etiche e sociali legate all’accesso alle cure. Le iniziative della AIOM si concentrano su gruppi vulnerabili, come le persone transgender, gli immigrati e i detenuti, garantendo che tutti abbiano accesso a trattamenti oncologici adeguati.
Innovazione e ricerca nel campo dell’oncologia
I tre eventi degli AIOM Games hanno trattato diverse patologie oncologiche, evidenziando i progressi significativi nel campo della ricerca e della terapia. Saverio Cinieri, presidente della Fondazione AIOM, ha sottolineato come le innovazioni in oncologia, come i test genetici e l’immunoterapia, abbiano migliorato le prospettive di sopravvivenza per molti pazienti. La medicina di precisione e i nuovi strumenti diagnostici stanno diventando parte integrante della pratica quotidiana.
Perrone ha concluso affermando che la ricerca deve continuare a progredire, cercando strategie sempre più personalizzate per i pazienti. I giovani oncologi, grazie alla loro propensione al lavoro di squadra, possono svolgere un ruolo cruciale nel futuro dell’oncologia, supportati dai colleghi più esperti all’interno della AIOM.
