Adesione alla terapia ormonale per il tumore al seno: un terzo delle pazienti la interrompe

La mancata adesione alle terapie ormonali nel carcinoma mammario colpisce una donna su tre, aumentando il rischio di recidiva e mortalità. Campagne informative mirano a migliorare la consapevolezza tra le pazienti.
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Nel panorama della salute femminile, la questione dell’aderenza alle terapie ormonali nel trattamento del carcinoma mammario rappresenta un tema di cruciale importanza. Recenti dati indicano che circa una donna su tre con tumore della mammella interrompe la terapia ormonale, con un conseguente aumento del rischio di recidiva e mortalità. Una revisione sistematica pubblicata sulla rivista “The Breast” ha analizzato vari studi, mettendo in luce l’impatto di questa problematica sia sulle pazienti che sul sistema sanitario. È necessario comprendere a fondo le cause di questa mancata adesione e le misure intraprese per promuovere una maggiore consapevolezza tra le donne.

I dati sull’aderenza alla terapia ormonale

Secondo una revisione sistematica che ha esaminato 26 studi e oltre 5.000 pazienti, la percentuale di adesione alla terapia ormonale nei cinque anni successivi al trattamento chirurgico presenta una diminuzione significativa, in media del 25,5%. Questo dato è allarmante, considerando che la non adesione alla terapia non solo aumenta il rischio di recidiva del tumore, ma comporta anche maggiori costi per il servizio sanitario nazionale a causa delle cure aggiuntive necessarie per affrontare le conseguenze della malattia. Un sondaggio condotto su 1.000 donne affette da tumore al seno ha confermato queste preoccupazioni, rivelando che il 35% delle intervistate non si considera aderente alla terapia ormonale: il 18% afferma di non essere completamente aderente, mentre il 17% solo occasionalmente.

Le ragioni alla base di questa insufficiente aderenza sono molteplici, includendo la paura di effetti collaterali, la dimenticanza, la scarsa comprensione dei benefici della terapia e fattori psicologici. È interessante notare che quasi la metà delle donne interpellate ignora che una mancata aderenza alla terapia possa condurre a una recidiva della malattia. Questi risultati sottolineano l’importanza di strategie di comunicazione efficaci tra pazienti e professionisti della salute.

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Il ruolo della comunicazione e delle campagne di informazione

In risposta a questa situazione, l’AIOM e la Fondazione AIOM hanno lanciato la prima campagna nazionale di sensibilizzazione sull’importanza dell’aderenza alle terapie ormonali. La campagna include non solo il sondaggio, ma anche la distribuzione di opuscoli informativi nei principali centri di oncologia, l’organizzazione di webinar per le pazienti e attività social dedicate. Presso il 26esimo Congresso Nazionale AIOM, tenuto a Roma, è stata presentata questa iniziativa con il supporto di Lilly, un’azienda farmaceutica impegnata nel settore oncologico.

L’obiettivo è migliorare la consapevolezza delle pazienti sui corretti tempi e modalità di assunzione delle cure ormonali. Nonostante il 76% delle pazienti riporti i propri effetti collaterali agli oncologi e l’88% affermi di ricevere informazioni adeguate, molti non comprendono appieno le conseguenze della mancata adesione. La comunicazione chiara e continuativa tra medici e pazienti rappresenta un elemento chiave per rinforzare l’importanza della terapia endocrina, considerata vitalmente importante per la salute delle donne.

Terapia ormonale e la sua efficacia

Nel contesto della lotta contro il carcinoma mammario, la terapia ormonale si presenta come uno degli interventi più efficaci, in particolare per le forme ormonosensibili, che costituiscono circa il 70% dei casi. L’assunzione corretta di questa terapia, che può ridurre le recidive tumorali del 40% e la mortalità di un terzo, deve quindi essere incentivata. I trattamenti, che possono variare da farmaci assunti per via orale a iniezioni, hanno meccanismi d’azione differenti, come l’inibizione dell’aromatasi e l’uso di antiestrogeni.

Alcuni studi, incluso uno recente condotto dall’Università del Colorado, hanno esplorato diverse strategie per migliorare l’aderenza, come l’uso di promemoria digitali e portapillole “intelligenti”. Questi metodi si sono dimostrati efficaci nel garantire una maggiore regolarità nell’assunzione della terapia prescritta, contribuendo a migliorare le condizioni generali di salute delle pazienti e a ridurre il rischio di recidiva.

Fattori che influenzano l’aderenza nella popolazione

Alcuni dei fattori che determinano l’interruzione della terapia ormonale includono non solo gli effetti collaterali, ma anche la dimenticanza e una insufficiente consapevolezza dei benefici a lungo termine del trattamento. La revisione degli studi ha evidenziato come le donne più giovani tendano a mostrare maggiore resistenza a queste terapie a causa del timore di effetticollaterali legati alla fertilità e alla sessualità. Al contrario, le donne più anziane spesso interrompono i trattamenti a causa di comorbidità, scarsa alfabetizzazione sanitaria e decadimento cognitivo.

Questi risultati evidenziano la necessità di un intervento mirato, fresco e innovativo, per fornire informazioni chiaramente espresse sul funzionamento della terapia ormonale. Esperti in oncologia evidenziano che fornire indicazioni sui comportamenti sani e una gestione avveduta degli effetti collaterali può risultare determinante per migliorare l’aderenza alle cure e promuovere la serenità e il benessere delle pazienti nel lungo periodo.

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