Addio a Eugenio Borgna: figura di spicco nella psichiatria italiana ci lascia a 94 anni

Eugenio Borgna, psichiatra di fama e autore prolifico, è scomparso a 94 anni. La sua opera ha esplorato la complessità dell’animo umano, affrontando temi cruciali come il suicidio femminile.
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Eugenio Borgna, stimato psichiatra e autore di numerosi saggi, è deceduto a Borgomanero, in provincia di Novara, alla veneranda età di 94 anni. Nato nel 1930, Borgna ha dedicato la sua vita e la sua carriera professionale alla comprensione dell’animo umano e delle sue complessità. La sua recente opera, “L’ora che non ha più sorelle“, un saggio dedicato al tema del suicidio femminile, è stata pubblicata lo scorso novembre da Einaudi, evidenziando l’impegno continuo dell’autore verso questioni sociali di grande rilevanza.

Un accademico di valore e un primario illustre

Con una carriera brillante alle spalle, Borgna è stato libero docente presso la Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università degli Studi di Milano. Oltre alla sua affiliazione accademica, ha ricoperto il prestigioso ruolo di primario emerito di Psichiatria all’Ospedale Maggiore di Novara. Il suo lavoro in ambito clinico e accademico lo ha reso un punto di riferimento nel campo della psichiatria, contribuendo a plasmare le nuove generazioni di professionisti del settore. Grazie alla sua vasta esperienza, Borgna ha saputo affrontare tematiche complesse come l’ansia, la disperazione e la solitudine, utilizzando un linguaggio accessibile che riesce a connettere la scienza alla vita quotidiana.

La letteratura come pilastro della sua opera

Eugenio Borgna ha sempre accostato la psichiatria alla letteratura, esprimendo in modo coerente l’importanza di quest’ultima nella comprensione della mente umana. La sua opera si distingue per un approccio che evita il tecnicismo e l’aridità del linguaggio specialistico. Al contrario, utilizza riferimenti a grandi autori come Proust, Thomas Mann e Goethe, integrando la poesia di figure come Emily Dickinson e Giacomo Leopardi. Borgna ha saputo trasformare concetti psicologici complessi in una narrazione fluida e coinvolgente, rendendo la sua scrittura non solo una ricerca accademica ma anche un’esperienza di vita.

Un’eredità di saggi significativi

Tra le opere più significative di Borgna, si ricordano titoli come “Le parole che ci salvano“, pubblicato da Einaudi, e “La solitudine dell’anima” di Feltrinelli. La sua capacità di affrontare argomenti dolorosi e sfumati, come la nostalgia e i sentimenti di colpa, ha contraddistinto il suo approccio alla psicoterapia e alla scrittura. Ogni libro rappresenta un tassello del suo pensiero e della sua ricerca interiore, che esplora gli stati d’animo umani in tutte le loro forme. Interlinea, la sua casa editrice, ha dedicato uno dei suoi cataloghi più recenti a Borgna, mettendo in risalto la rilevanza dei suoi contributi per la psichiatria italiana.

Una riflessione attuale su temi critici

Il suo ultimo lavoro, “L’ora che non ha più sorelle“, si sofferma su una questione di drammatica attualità: il suicidio femminile. Questo saggio affronta la fenomenologia del disagio ma anche la dimensione umana di un tema che merita attenzione e sensibilità. Borgna sottolinea, attraverso la sua prosa empatica, l’importanza di discutere apertamente di questioni che colpiscono profondamente la società moderna. La sua abilità nella scrittura e l’umanità del suo approccio rendono le sue opere fonti preziose per familiari, professionisti e per l’intera comunità, in un momento in cui il dialogo su simili criticità è più che necessario.

Eugenio Borgna lascia un vuoto incolmabile nel panorama della psichiatria e della cultura italiana, e il suo contributo continuerà a essere di grande ispirazione per tutti coloro che si interessano all’animo umano e alle sue sfide.

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