Il 5 maggio 2025, alle ore 13.30, si terrà l’inaugurazione di una mostra fotografica permanente presso l’Istituto Nazionale Malattie Infettive (Inmi) Spallanzani di Roma. Questa esposizione, intitolata “Solo insieme possiamo farcela. +39 outbreak”, è dedicata alla memoria della lotta contro l’emergenza Covid-19 e celebra il lavoro degli operatori sanitari che hanno affrontato la pandemia. Gli scatti del fotografo Massimo Berruti, che ha documentato momenti significativi e toccanti di quel periodo, saranno al centro della mostra.
Il progetto espositivo e il suo significato
La mostra è stata concepita come un tributo agli sforzi e ai sacrifici compiuti da medici, infermieri e operatori sanitari durante i mesi più critici della pandemia. Cristina Matranga, direttore generale dell’Inmi Spallanzani, ha evidenziato l’importanza di onorare il lavoro di chi ha combattuto in prima linea. “Questa iniziativa vuole ricordare a tutti il sacrificio vissuto in quei mesi”, ha dichiarato Matranga, sottolineando la necessità di non dimenticare le lezioni apprese dall’emergenza sanitaria.
Le parole di Papa Francesco, che nel 2020 scrisse “solo insieme possiamo farcela”, hanno ispirato il titolo della mostra. La sua missiva, inviata allo Spallanzani il 17 aprile 2020, ha rappresentato un messaggio di speranza e comunità in un momento di grande difficoltà. La mostra si propone di mantenere viva la memoria di quei momenti, sottolineando l’importanza della solidarietà e della collaborazione nella lotta contro il virus.
Il ruolo dell’Istituto Spallanzani
L’Inmi Spallanzani ha ricoperto un ruolo cruciale nella gestione della pandemia, diventando un punto di riferimento sia a livello nazionale che internazionale. Dall’inizio dell’emergenza, l’istituto ha accolto migliaia di pazienti, compresi i primi casi italiani, e ha condotto ricerche fondamentali come l’isolamento e il sequenziamento del virus Sars-CoV-2. Queste scoperte sono state condivise con la comunità scientifica globale, contribuendo a una migliore comprensione del virus e alla lotta contro di esso.
Inoltre, lo Spallanzani è stato il luogo in cui sono state somministrate le prime dosi di vaccino in Italia. La mostra fotografica rappresenta quindi non solo un tributo agli operatori sanitari, ma anche un riconoscimento del lavoro svolto dall’istituto durante la crisi sanitaria. La scelta dell’atrio del “Nuovo ospedale” per l’esposizione non è casuale, in quanto rappresenta il cuore pulsante delle attività dell’Inmi.
Il lavoro di Massimo Berruti
Il fotografo Massimo Berruti ha catturato attraverso il suo obiettivo alcuni dei momenti più emblematici della pandemia. La sua esperienza durante il lockdown è stata caratterizzata da una curiosità che ha superato la paura, portandolo a esplorare una Roma silenziosa e deserta, segnata dalla crisi sanitaria. “Il paesaggio post-umano aveva un fascino lugubre e irresistibile”, ha raccontato Berruti, descrivendo un’atmosfera in cui il silenzio era interrotto solo dal suono delle ambulanze.
La mostra si propone di raccontare le storie di “tanti piccoli grandi eroi” che hanno combattuto per salvare vite umane. Le immagini di Berruti non solo documentano la realtà di quei giorni, ma intendono anche ispirare una riflessione profonda su quanto accaduto. “Questa mostra è stata realizzata per restare e ricordare”, ha concluso il fotografo, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria della risposta sanitaria nazionale al Covid-19.
L’esposizione presso l’Inmi Spallanzani rappresenta quindi un’importante occasione per riflettere su un periodo che ha segnato la storia recente e per onorare il lavoro di tutti coloro che hanno contribuito a fronteggiare l’emergenza sanitaria.
