Mariavittoria Rava celebra 25 anni di ambasciatori del cuore in onore di Francesca

Raoul Bova visita la Casa NPH nella Repubblica Dominicana per il venticinquesimo anniversario della Fondazione Francesca Rava, sostenendo bambini in difficoltà e promuovendo l’adozione a distanza.

Raoul Bova si trova attualmente nella Repubblica Dominicana, dove ha intrapreso un viaggio significativo in una Casa NPH, un’organizzazione che si dedica all’assistenza dei bambini in difficoltà. Questa visita è stata organizzata in occasione del venticinquesimo anniversario della Fondazione Francesca Rava, creata in memoria della sorella dell’attore, scomparsa nel 1999. La Casa, situata a San Pedro de Macorís, accoglie bambini provenienti da contesti di estrema povertà, molti dei quali sono figli di migranti haitiani.

La realtà complessa della Repubblica Dominicana

La Repubblica Dominicana, conosciuta per le sue splendide spiagge e il mare cristallino, nasconde anche una realtà complessa e difficile. Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava, ha sottolineato che dietro le immagini da cartolina si celano storie di sofferenza. “Nelle piantagioni di canna da zucchero lavorano haitiani che fuggono dalla loro terra, ma spesso si trovano in situazioni di schiavitù“, ha dichiarato Rava. Questi migranti e i loro figli, definiti ‘las palomas’, non hanno diritti e non sono riconosciuti dalle autorità. La Fondazione si impegna a fornire loro un’identità e un futuro migliore.

Un’esperienza significativa per Raoul Bova

Durante la sua visita, Raoul Bova ha avuto l’opportunità di interagire con i bambini della Casa, un’esperienza che ha un significato profondo per lui. “È un momento di bilanci”, ha detto Mariavittoria Rava, riflettendo sui progressi compiuti dalla Fondazione negli ultimi 25 anni. “La motivazione che ci anima non è mai cambiata. Ogni giorno ci ispiriamo alla memoria di mia sorella, una persona semplice ma piena di vita”. La presenza di Bova, che è diventato un volontario attivo della Fondazione, rappresenta un legame speciale con la causa. “Raoul è arrivato a noi per caso, ma ora è parte integrante della nostra missione”, ha aggiunto Rava.

Il rifugio della Casa NPH

La Casa NPH di San Pedro de Macorís è un rifugio per bambini che hanno bisogno di supporto e amore. Qui, i piccoli imparano mestieri e competenze che li aiuteranno a diventare adulti indipendenti. Rava ha spiegato che l’obiettivo è fornire ai bambini un futuro in cui possano costruire le loro famiglie e vivere dignitosamente nel loro paese. “Molti ex ‘pequeños’ tornano da noi per aiutare, come il dentista che cura i nostri bambini gratuitamente”, ha osservato Rava, evidenziando il ciclo di amore e gratitudine che si crea.

Il valore dell’incontro con i bambini

L’incontro di Bova con i bambini non è solo un gesto simbolico, ma un’opportunità per mostrare ai donatori i risultati tangibili del loro sostegno. “Vogliamo che i padrini vedano come vivono i bambini che aiutano”, ha affermato Rava. La Fondazione sta affrontando sfide significative, come l’emergenza umanitaria in Haiti, ma continua a lavorare per portare attenzione su questioni spesso trascurate. “Il nostro impegno è quello di educare e informare”, ha aggiunto Rava.

Il programma di adozione a distanza

La Fondazione Francesca Rava ha sviluppato un programma di adozione a distanza che consente a chiunque di sostenere un bambino. “Con una donazione che equivale a meno di un caffè al giorno, un padrino può fare la differenza nella vita di un bambino“, ha spiegato Rava. Questo programma non solo fornisce supporto economico, ma crea anche legami affettivi tra i bambini e i loro sostenitori. Durante l’estate, la Fondazione organizza campi di volontariato, dove i partecipanti possono lavorare fianco a fianco con il personale e i bambini, creando un’esperienza di condivisione e crescita reciproca.

Legami oltre il semplice aiuto

Negli anni, molti padrini hanno avuto l’opportunità di incontrare i bambini che sostengono, creando legami che vanno oltre il semplice aiuto materiale. Rava ha raccontato di come anche persone anziane abbiano lasciato le loro famiglie per conoscere i “nipotini” haitiani, dimostrando un altruismo straordinario. “Aiutare qualcuno che è come te, ma nato in un contesto difficile, cambia il cuore delle persone”, ha concluso Rava, sottolineando l’importanza di questo lavoro e l’impatto che ha su tutti coloro che vi partecipano.

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