Si è tenuto il 15 marzo 2025, presso il Palazzo dell’Informazione a Roma, l’evento organizzato da AdnKronos intitolato “Gli italiani e il fumo: rapporto Censis 2025”. Durante l’incontro è stato presentato il “2° Rapporto sul fumo di sigaretta e i prodotti senza combustione in Italia”, sviluppato dal Censis con il supporto non condizionante di Philip Morris Italia. L’indagine ha coinvolto un campione di circa 1.200 fumatori, di cui 600 utilizzatori di prodotti senza combustione, tutti di età pari o superiore ai 18 anni.
Le fonti di informazione sui prodotti senza combustione
Dal rapporto emerge che il 56,1% dei fumatori e degli utilizzatori di prodotti smoke free si affida principalmente al passaparola per informarsi sui prodotti senza combustione. In contrasto, meno dell’1% degli intervistati menziona il medico come fonte di informazione. Tuttavia, il medico è considerato la fonte più autorevole sui rischi associati al fumo dal 33,1% dei partecipanti. Questo dato evidenzia una significativa discrepanza tra le fonti di informazione utilizzate e quelle ritenute più affidabili.
Il 57,6% degli intervistati percepisce i prodotti senza combustione come potenzialmente meno dannosi per la salute rispetto alle sigarette tradizionali. Nonostante ciò, il 79,5% è consapevole che anche questi prodotti comportano un rischio di dipendenza. La consapevolezza riguardo ai rischi legati al fumo e ai prodotti alternativi è quindi alta, ma la provenienza delle informazioni potrebbe influenzare le scelte dei consumatori.
La percezione del fumo e le intenzioni di smettere
Il rapporto rivela che il 55,7% dei partecipanti ha considerato l’idea di smettere di fumare. Tuttavia, il 13,9% non ha mai tentato di farlo, mentre il 41,8% ha provato a smettere ma ha poi ripreso a fumare. Questi dati suggeriscono una lotta interna tra il desiderio di abbandonare il fumo e la difficoltà di mantenere questa decisione nel lungo termine.
In merito alle modalità di cessazione, la metà degli intervistati ritiene che, se decidesse di smettere, potrebbe farlo in autonomia. Solo il 16,4% considera di utilizzare prodotti sostitutivi della nicotina, come cerotti o gomme da masticare, mentre il 14,8% si rivolgerebbe a un Centro Antifumo. Queste statistiche indicano una preferenza per approcci autodidattici, ma anche una certa apertura verso metodi di supporto.
Il rapporto del Censis offre uno spaccato interessante della realtà italiana riguardo al fumo e ai prodotti senza combustione, evidenziando la necessità di migliorare le informazioni disponibili e il supporto per coloro che desiderano smettere di fumare.
