Fumo: il rapporto Censis evidenzia le priorità in politica sanitaria e formazione

Le senatrici Zambito e Murelli discutono politiche contro il fumo a Roma, evidenziando l’importanza della formazione, informazione e intervento istituzionale per affrontare la dipendenza da nicotina.

La recente discussione sulle politiche contro il fumo ha visto protagoniste le senatrici Ylenia Zambito ed Elena Murelli, insieme all’analisi del dottor Roberto Pescatori. L’incontro ha avuto luogo a Roma nel mese di febbraio 2025, in coincidenza con la pubblicazione del rapporto ‘Gli italiani e il fumo’, redatto dal Censis con il supporto di Philip Morris Italia, che non ha influenzato i contenuti.

Politiche sanitarie e formazione degli operatori

Durante l’incontro, è emersa l’importanza di un’azione di politica sanitaria pubblica mirata, che prevede tre elementi fondamentali: una formazione adeguata per gli operatori sanitari, un’informazione chiara e verificata, e un intervento istituzionale strutturato. Ketty Vaccaro, Responsabile Ricerca Biomedica e Salute del Censis, ha evidenziato come le istituzioni stiano acquisendo una maggiore consapevolezza riguardo alla necessità di affrontare in modo più incisivo il problema del fumo. Ha sottolineato che, sebbene la consapevolezza dei rischi associati al fumo sia già elevata, è fondamentale non lasciare la cessazione del fumo al solo impegno individuale. La dipendenza da nicotina e i fattori che portano a iniziare a fumare, spesso in giovane età, richiedono un approccio più sistematico e supportato.

Il ruolo delle senatrici nella sensibilizzazione

Le senatrici Ylenia Zambito ed Elena Murelli, membri della 10ª Commissione Affari Sociali, hanno discusso la necessità di incrementare le iniziative informative riguardo al fumo e ai prodotti alternativi. Zambito ha messo in risalto che le persone con minori strumenti culturali tendono a fumare di più, un dato preoccupante che richiede un intervento mirato. Ha proposto l’organizzazione di seminari e incontri per raggiungere un pubblico più ampio e garantire una maggiore attenzione su questi temi a livello parlamentare. Murelli ha aggiunto che è cruciale comunicare in modo efficace anche ai giovani, evidenziando il legame tra fumo e malattie cardiovascolari, e ha sottolineato come i centri antifumo necessitino di una ristrutturazione per migliorare la loro efficacia.

Il contributo del medico di famiglia

Roberto Pescatori, Medico di Medicina Generale e Specialista in Cardioangiochirurgia, ha messo in evidenza il ruolo centrale del medico di famiglia nella lotta contro il fumo. Secondo Pescatori, il rapporto tra medico e paziente è cruciale, poiché il medico ha l’opportunità di incontrare il paziente in diverse occasioni durante l’anno. Questo permette di rafforzare continuamente l’importanza di smettere di fumare. Ha rimarcato che i pazienti tendono a cercare informazioni da fonti non sempre affidabili, mentre i medici dovrebbero essere il primo punto di riferimento per affrontare la dipendenza da fumo, considerata una vera e propria patologia. L’approccio deve essere deciso e includere l’uso di strumenti come i prodotti senza combustione.

Prove scientifiche e strategie di intervento

Un aspetto fondamentale emerso dalla discussione è l’importanza delle evidenze scientifiche. Pescatori ha citato studi che dimostrano come, dopo un utilizzo di 3-5 anni di sigarette elettroniche o dispositivi senza combustione, si registrino miglioramenti nelle prestazioni respiratorie. Questi dati oggettivi possono supportare le affermazioni dei pazienti riguardo a un miglioramento della loro condizione. Tuttavia, la sfida principale rimane quella di convincere coloro che non sono motivati a smettere. Pescatori ha sottolineato la necessità di un lavoro paziente e determinato, utilizzando tutti gli strumenti disponibili per ridurre il rischio e accompagnare i fumatori verso la cessazione completa.

Condivi su: