Un’assemblea affollata ha inaugurato, nella mattinata del 17 aprile 2025, il Camp 9 – Congresso di anestesia e medicina perioperatoria, tenutosi presso il Palazzo degli Affari di Firenze. L’evento, organizzato dalla Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), ha registrato una partecipazione record di oltre 700 professionisti, tra iscritti e membri della faculty. Tra i presenti, anche l’onorevole Donatella Spadi, in rappresentanza del Consiglio Regionale della Toscana, ha portato il suo saluto.
Durante la cerimonia di apertura, è stata dedicata una lettura magistrale in memoria del professor Paolo Pelosi, che ha suscitato un intenso tributo da parte della comunità scientifica. La professoressa Elena Bignami, presidente della SIAARTI, ha evidenziato l’importanza del congresso come un punto di incontro tra le dimensioni clinica, tecnologica e umana della professione anestesiologica. “Oggi parliamo di futuro, ma con gli occhi ben aperti sul presente”, ha affermato Bignami, sottolineando come l’anestesia sia un campo in continua evoluzione e come il suo ruolo nella medicina perioperatoria stia diventando sempre più centrale nei percorsi di cura. I due giorni di congresso saranno dedicati a discutere come affrontare questa trasformazione con competenza e visione.
Il tema del congresso: verso il futuro dell’anestesia
Il titolo del congresso, “Verso il futuro dell’anestesia”, riflette perfettamente le ambizioni e l’approccio internazionale dei contenuti trattati. La SIAARTI ha messo in evidenza come il programma affronti alcune delle sfide più avanzate della disciplina. Tra i temi principali vi è l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali, l’utilizzo di dispositivi indossabili nel post-operatorio, e l’implementazione della telemedicina nei contesti chirurgici. Si discute, inoltre, di anestesia sostenibile e della necessità di ridurre l’impatto ambientale delle pratiche cliniche, mantenendo sempre un occhio attento alla sicurezza del paziente e all’appropriatezza terapeutica, in particolare attraverso lo sviluppo di strategie di antimicrobial stewardship.
Edoardo De Robertis, responsabile dell’area culturale Anestesia e Medicina Perioperatoria della SIAARTI, ha sottolineato l’importanza del Camp 9 come punto di riferimento per la medicina perioperatoria in Italia. “Mai come oggi la nostra disciplina è chiamata a integrare conoscenze scientifiche avanzate, competenze tecnologiche e sensibilità clinica”, ha dichiarato De Robertis. La risposta del pubblico è stata chiara, con oltre 600 iscrizioni già prima dell’apertura dell’evento, segno di un reale bisogno di confronto e aggiornamento nel settore.
Tematiche in discussione e formazione avanzata
Durante le sessioni di oggi, si approfondiranno numerosi temi, dall’ottimizzazione della gittata cardiaca e del flusso ematico durante gli interventi chirurgici alla green anesthesia. Si parlerà anche della gestione del dolore post-operatorio in contesti vulnerabili, come nei bambini e negli anziani, e del monitoraggio emodinamico proattivo e personalizzato. Ampio spazio sarà dedicato alla formazione avanzata, con workshop su tematiche pratiche come la gestione delle vie aeree difficili, la normotermia intraoperatoria e la sicurezza nella somministrazione dei farmaci.
Franco Marinangeli, professore e responsabile del comitato Congressi SIAARTI, ha dichiarato che il congresso rappresenta molto più di una semplice sequenza di sessioni scientifiche. “È una piattaforma culturale in cui si alimentano nuove idee, si consolidano esperienze cliniche e si immaginano percorsi condivisi”, ha affermato. I temi trattati nei due giorni di congresso riflettono il dinamismo della disciplina anestesiologica e la sua capacità di essere protagonista nelle decisioni sanitarie a livello sistemico.
Formazione e innovazione nella pratica anestesiologica
Stefano Romagnoli, professore e direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, ha messo in evidenza il legame tra formazione, innovazione e cura del paziente. Ha sottolineato come il compito della società scientifica sia quello di guidare e sostenere l’evoluzione professionale dei clinici, offrendo occasioni di aggiornamento che stimolino riflessioni sul senso della pratica quotidiana. “Dobbiamo formare anestesisti capaci di pensare in modo critico e di agire in modo sostenibile e sicuro”, ha concluso Romagnoli.
Il Camp 9 proseguirà fino a venerdì 18 aprile, presentando un programma ricco di plenarie, workshop a numero chiuso, sessioni ‘Meet the expert’ e tavole rotonde su temi di interesse strategico. La manifestazione si conferma come un’importante occasione per discutere e plasmare il futuro dell’anestesia in un contesto di continua evoluzione e innovazione.
